Il bellissimo Teatro Comunale “Misa” era gremito per il saggio della Scuola di Ejhaamanka, nata nel 2003 con 30 allieve. Oggi sono 90 le partecipanti. La direttrice della Scuola di danza è la bravissima Monia Mattioli di San Lorenzo in Campo.
Prima della rappresentazione di Giselle, stupendamente interpretata da Ilaria Giancamilli di Serra Dè Conti ed Enrica Rossini di Barbara nella parte di Myrtha, si sono esibite le allieve della scuola di Castelleone di Suasa, con la danza contemporanea/moderna (coreografia di Monia Mattioli). Per la danza moderna jazz si sono esibite le allieve di Serra Dè Conti (coreografia di Silvia Piaggesi). Per il break dance hanno danzato gli allievi di Serra Dè Conti (coreografia di Emanuele Bramucci). Il pubblico ha lungamente applaudito tutte le esibizioni.
Il pezzo forte della serata è stata la rappresentazione di Giselle, un balletto romantico con musiche di Adolphe Adam e presentato per la prima volta all’Operà di Parigi nel 1841. Il balletto si divide in due atti: il primo ci introduce nella realtà di una vivace festa paesana. Giselle, una giovane contadina, si innamora del principe Albrect che la corteggia sotto mentite spoglie, fingendo di essere un popolano, rivelazione della vera identità di Albrecth sopraggiunge nel momento culminante della festa e coincide con l’arrivo di Bathilde, la fidanzata del giovane principe. Stravolta dal dolore Giselle impazzisce e si uccide con la spada.Il secondo atto è il cosiddetto atto bianco, che costituisce una costante nel balletto romantico dell’800. L’azione si trasferisce in un bosco immerso nell’ombra notturna, dove vagano le villi guidate dalla loro corifea Myrtha. Giselle rivestita da una tunica bianca si leva dalla tomba e viene accolta nella loro schiera. Albrecth, spinto dal rimorso, è sorpreso mentre si reca alla tomba di Giselle ed è condannato dalle ville a danzare vorticosamente fino alla morte. Invano saranno le preghiere di Giselle a Myrtha per salvare la vita del suo innamorato che Giselle ancora ama.
Tecnici Luci Audio: Pamela Ventura e Giancarlo Balducci.

Ilario Taus