60019.it prova il Bike Sharing per voi
La rivoluzione "arancione" anche a Senigallia
Questa estate 2007 vedrà una novità nel traffico senigalliese: le biciclette arancio chiaro messe a disposizione dal comune a turisti e concittadini che vorranno scegliere l’agile salubrità del mezzo a locomozione animale sulla inquinante e impigrente autovettura.
Il servizio di Bike Sharing a Senigallia è iniziato ufficialmente lunedì 11 giugno ma sono già molti i fruitori che, pagata la cauzione di 5 euro, si sono procurati la chiave che autorizza all’uso della bicicletta, anche se è da credere che il grosso delle iscrizioni avverà tra qualche settimana quando saremo in estate inoltrata e saranno soprattutto i turisti sprovvisti di mezzi propri a privilegiare questa inniziativa.
Ma come è il servizio e come vanno i velocipedi che il comune ci mette a disposizione?
Vediamolo insieme al nostro inviato.
L’iscrizione al servizio è facile e veloce, è sufficiente recarsi all’Ufficio Relazioni con il Pubblico di piazza Roma muniti di un documento di identità e 5 Euro (in contanti), l’orario è quello di ufficio ma l’accortezza di evitare i periodi di sovraffollamento eluderà inutili perdite di tempo; con l’iscrizione viene consegnata una chiave nominativa che consente di sbloccare una bicicletta da qualunque rastrelliera nel territorio comunale o di altra città che fornisce l’identico servizio.
Il cittadino non ha ora che l’imbarazzo della scelta tra le 40 biciclette disponibili nel nostro comune divise tra 7 diversi parcheggi di raccolta di cui il più grosso è quello della stazione con 12 mezzi.
Lo sblocco del mezzo avviene con un meccanismo simile a quello dei carrelli del supermercato, in questo caso però la parte della moneta è rappresentata dalla chiave nominativa.
Una volta liberata la bicicletta, la chiave resta nella rastrelliera fino a restituzione del mezzo così da indicare sempre chi stia ora usando la bicicletta mancante.
Il mezzo è una robusta bisex con grosso cestello anteriore ribaltabile e lucchetto con serpentina incorporato. Le ruote, dal battistrada piuttosto largo per una citybike, assicurano una buona tenuta di strada senza precludere troppo la scorrevolezza del mezzo; il rapporto di trasmissione è ottimale per la città, si risente invece un po’ della mancanza di una cambio almeno sul percorso extraurbano che comunque sarà certo limitato anche dal fatto che è proibito portare il mezzo fuori dal comune in ogni modo.
Potenti e ben modulabili i freni, ottima la visibilità attiva, un po’ meno quella passiva, un po’ come in tutte le biciclette e i mezzi minori per cui il vero problema non è tanto vedere quanto farsi vedere dagli altri.
Il vero punto di forza sono però gli ottimi prezzi di utilizzo (l’unica spesa sono l’una tantum di 5 euro che è inferiore comunque a qualunque pieno di uno scooter o anche di un’auto a metano) se a ciò si aggiunge l’esenzione da qualunque ticket di parcheggio possiamo senza dubbio eleggere il mezzo a più economico e insieme salutare per il traffico cittadino.
Alla luce di ciò ci chiediamo quanto ci vorrà perché le rastrelliere siano tutte vuote già dopo colazione.
Andrea Cesanelli
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