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Arrestato uno dei soci del ristorante Falco: coltivava piantine di marijuana in uno sgabuzzino

La polizia chiamata nel locale per una rissa tra clienti

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marijuanaColtivava piante di marijuana nel retro del ristorante. In manette è così finito uno dei soci del "Falco", noto ristorante senigalliese specializzato in piatti a base di carne, situato lungo la strada provinciale Arceviese all’altezza di Borgo Bicchia. Una vera e propria mini piantagione casalinga fai-da-te di erba quella trovata dagli agenti di Polizia in uno stanzino situato all’interno del locale.
A permettere agli uomini del commissariato senigalliese di scoprire le piantine – belle floride: sono alte oltre un metro – di marijuana è stato un episodio del tutto casuale ma dalle conseguenze decisamente sfortunate per il socio del ristorante responsabile della coltivazione illegale. Al termine di una cena, avvenuta lunedì scorso, durante la quale evidentemente i commensali avevano alzato un po’ troppo il gomito, improvvisamente è infatti scoppiata una furiosa lite che ha indotto alcuni degli altri clienti a chiedere l’intervento della polizia. Giunti sul posto, gli agenti del commissariato si sono subito adoperati per sedare gli animi degli scalmanati. Ma intanto qualcosa di strano ha destato la loro attenzione. Dopo aver separato i commensali impegnati nella furibonda lite a base di urla, offese e qualche cazzotto, gli agenti hanno notato del materiale "sospetto" nel retro del locale. Logica conseguenza: un immediato sopralluogo nella zona. Non ci è voluto molto a capire che quegli oggetti "sospetti" erano tutti riconducibili ad una attività di uso e spaccio di sostanze stupefacenti. A quel punto è bastato davvero poco per scoprire la mini piantagione di marijuana. Proseguendo negli accertamenti, infatti, sotto gli occhi degli agenti sono presto spuntante fuori ben sette piantine di marijuana alte oltre un metro. Tutte piante coltivate all’interno di uno stanzino perfettamente attrezzato all’uso, rìcavato all’interno del ristorante, in uno spazio del retrobottega.
Un illecito che non coinvolge direttamente il ristorante ma solo il socio responsabile della coltivazione illecita. M.M., 21 anni, senigalliese. Ai suoi polsi i polizìotti hanno fatto subito scattare le manette con l’accusa di detenzione e produzione di sostanze stupefacenti. Il giovane, difeso dall’avvocato Stefano Mengucci, comparirà giovedì mattina davanti al gip di Ancona Francesca Grassi per la convalida dell’arresto e l’interrogatorio di garanzia. Per ora resta rinchiuso nel carcere di Montacuto.

di Giulia Mancinelli
e Lucia Mosca
da Il Messaggero

Redazione Senigallia Notizie
Pubblicato Mercoledì 23 maggio, 2007 
alle ore 9:25
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