Protocollo di intesa fra Comune di Senigallia e ARPAM
Monitoraggio e formazione contro tutti gli inquinamenti
Un protocollo d’intesa tra Comune di Senigallia e ARPAM relativo alle indagini dei vari inquinamenti e attività formative di supporto.Questo il senso dell’accordo firmato giovedì mattina e che "tende a rafforzare le funzioni che già l’ARPAM svolge e dà maggior vigore all’azione dell’amministrazione nel campo della salute pubblica e della qualità della vita" sintetizza l’Assessore all’Ambiente Simone Ceresoni.
"Con questo accordo sperimentiamo un nuovo intervento" precisa il Direttore Generale dell’Agenzia Dott. Gisberto Paoloni "Credo che saremo la prima ARPAM a fare formazione".
Nello specifico il protocollo impegna l’ARPAM a potenziare le proprie attività di misurazione dell’inquinamento elettromagnetico, acustico e delle acque ed a mettere a disposizione degli operatori comunali tutti gli strumenti di misurazione e valutazione per poter prendere i provvedimenti più adeguati.Un’attività di formazione rivolta principalmente al problema complesso e di non facile soluzione quale le emissioni di PM10.
"A questo riguardo è importante chiedersi quale traffico veicolare incide di più a Senigallia.Quello urbano o quello extraurbano." entra nello specifico il Dott. Vignaroli "Se l’impatto maggiore in città è dato dal traffico o dall’emissioni da riscaldamento. Come è composto il parco auto circolante."Tutte domande a cui una risposta precisa corrisponde un’intervento il più mirato possibile.Intervento che certo non "risolve", specialmente nel caso dell’emissione di PM10, ma che certamente contribuisce a migliorare la situazione e fare opera di sensibilizzazione tra i cittadini.
"Questo accordo è un tassello in più, una ratifica del lavoro di interazione a vari livelli fatto da Agenda 21 per la sostenibilità ambientale che va dal regolamento edilizio alle opere pubbliche all’educazione" ricorda l’Architetto Enrica De Paolis.
Inevitabile il riferimento all’ultimo incidente API che stavolta ha coinvolto anche Senigallia.
"Stiamo lavorando su tutte quelle proposte per scongiurare che episodi del genere non accadano più" dice il Dott. Paoloni, che dubita sulla compatibilità territoriale della raffineria stessa ma questa purtroppo e un altra storia, complicata e politica.Nel nostro "piccolo" possiamo occuparci della "nostra personale raffineria" come la definisce il Dott. Vignaroli: l’autostrada, per cui la costruzione della terza corsia sarebbe la soluzione.
Maria Pettinari
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