Un gruppo di volontari, coglie l’occasione per narrare la storia del primo quinquennio della attività della Associazione PrimaVera
“Non sei sconfitto finchè hai una storia e qualcuno a cui raccontarla”: così diceva un uomo saggio, per età ed esperienza, che aveva visto tanti uomini e donne, rinchiusi, segregati, per anni, per il sol motivo che “non possedevano il dono della ragione” ; quegli uomini e quelle donne li ha poi visti “uscire”, liberi; alcuni di essi per abitare in una “casa normale”.
“In fondo siamo un po’ pazzi anche noi dell’Associazione, per aver creduto, con determinazione, di poter incidere e migliorare la diffusa condizione del disagio; dal nulla abbiamo costruito un sodalizio che nella città e nel comprensorio è divenuto punto di riferimento per persone e famiglie che vivono in prima persona la malattia mentale”. Tanti lavorano attorno al disturbo psicotico, alle tossicodipendenze: il Dipartimento di Salute Mentale della nostra zona territoriale svolge il suo ruolo attraverso terapie mediche, servizi sanitari e programmi riabilitativi e sociali;
l’Assessorato ai Servizi Sociali del Comune svolge al meglio le sue competenze.
– l’Associazione PrimaVera, si è caratterizzata per iniziative, anche di tipo culturale, finalizzate a ridurre lo stigma, la discriminazione sociale del malato di mente; numerosi, in questi primi 5 anni di attività, gli interventi attuati a sostegno della famiglia, per la costruzione, unitamente ed in sintonia con gli Enti Pubblici, sanitari e sociali, di un sistema di opportunità che potessero rispondere ai bisogni della casa, del lavoro, delle relazioni sociali, dello svago, per aumentare il potere contrattuale nella società di quei cittadini, soggetti alle varie manifestazioni del disagio mentale, una malattia che a volte spoglia un essere umano anche dei suoi diritti più elementari.
– Tanti gli obiettivi perseguiti dalla Associazione, strettamente interdipendenti, ognuno con una propria valenza. “Ci siamo posti nell’atteggiamento di articolare gli obiettivi da raggiungere con tappe graduali, cercando di essere incisivi, a volte polemici e provocatori, ma sempre con l’intento di sviluppare le azioni in collaborazione e in sintonia con gli enti pubblici, perche siamo convinti che l’efficacia degli interventi stessi è garantita solo da strategie unitarie, coerenti ed integrate con tutti coloro che operano su questo terreno” .

Obiettivi significativi sono già stati raggiunti:
• la casa per le famiglie;
• un servizio di accompagnamento e socializzazione per i giovani;
• sostegno per le famiglie.

5 anni sono già trascorsi e tanti ancora saranno necessari, consapevoli della necessità di non doversi mai fermare se non per riflettere.
– E’ questa la occasione per ringraziare tutti coloro con i quali abbiamo condiviso questo percorso: DSM, Comune, Cooperative per il sostegno.
– Ora ci piace pensare che molto presto verrà aperta a Senigallia la casa del Rosciolo per cui in tanti hanno operato in questi anni: una casa protetta per accogliere soggetti con disabili psichici, in un contesto lavorativo di umana “normalità” una casa molto bella, vicina alla città: la sua realizzazione comporterà un significativo miglioramento, un valore aggiunto di grande valenza sociale, per una rete di protezione, di assistenza psichiatrica e di accoglienza. La casa del Rosciolo sarà un ulteriore segnale, una rinnovata speranza nei confronti di coloro che potranno, anch’ essi, raccontare la loro storia.
– A proposito di questa nuova struttura (la casa del Rosciolo) ci permettiamo segnalare la urgente necessità che vengano al più presto rimossi i residui ostacoli che, ad oggi, ne ritardano la sua inaugurazione.

Il Presidente Curzi Remo