L’Amministrazione Comunale sta proponendo in questa stagione la grande novità di una stagione teatrale pensata appositamente per i ragazzi e per le scuole. Questa iniziativa, resa possibile grazie alla particolare sensibilità dimostrata dall’Ipercoop “Il Maestrale” nei confronti delle problematiche giovanili, riesce nell’intento di colmare il vuoto di programmazione in un settore che ha invece una forte valenza educativa.
Di grande impatto è stato il terzo spettacolo del cartellone, andato in scena nei giorni scorsi al Teatro “La Fenice”, che ha registrato la straordinaria partecipazione di oltre 1500 ragazzi dagli 8 ai 13 anni. Per loro sono state riservate repliche in orario scolastico, con possibilità di trasporto gratuito per le classi dei plessi periferici.
Con “Pel di Carota”, tratto dal libro di Jules Renard e presentato dal “Teatro delle Briciole”, è stata riproposta una storia carica di suggestioni importanti per la sfera dell’immaginario collettivo giovanile.
È la storia di un bambino rosso cocciuto, che di questa vita porta i segni sulla pelle lentigginosa, sempre rimproverato e punito dalla madre, ma con un rapporto differente con il padre, che lo ama e lo consola. Il bambino matura nel corso dello spettacolo quella che sarà la sua rivolta finale nei confronti del potere della madre, rifiutandosi di eseguire un suo ordine.
Niente di speciale, né di avventuroso, ma un atto fondamentale per crescere e andare avanti. È la forza della rabbia, che può essere considerata come un tentativo di trovare uno sbocco a tensioni ed energie che si sono accumulate dentro di lui fino a diventare intollerabili, creando il bisogno di trovare una via di uscita.
Lo spettacolo è avanzato per piccoli episodi apparentemente non concatenati gli uni agli altri, ma che in realtà aprivano e chiudevano attimi di vita emotivamente carichi, per avviarsi verso la fine inevitabile quando la ruota di Pel di Carota ha smesso di girare.
Di particolare suggestione e forza è stata la scenografia, che ha assunto un valore fortemente simbolico sia nella scelta di mettere al centro dello spazio una ruota che i protagonisti facevano girare, sia nell’utilizzo degli oggetti che alla ruota stavano appesi e di volta in volta scendevano tra le mani degli attori per richiamare in vita ruoli, personaggi, situazioni. Intorno alla ruota si è creato una sorta di luna park di altri tempi, a simbolo di una situazione di gioco, di libertà, di sfida, di azzardo. Su uno spazio così strutturato gli attori si facevano narratori, giostrai, personaggi del libro, per far vivere più che interpretare le vicende di Pel di Carota.
Questa bella favola è stata preziosa per ascoltare la rabbia che scaturisce dalla grande vitalità dei ragazzi in crescita, che dalla platea è stata riconosciuta e applaudita, mentre gli adulti hanno forse scoperto diverse possibilità di comunicazione.
I prossimi appuntamenti con la stagione del Teatro ragazzi saranno sabato 10, domenica 11 e lunedì 12 marzo con “Buchettino” della Societas Raffaello Sanzio, e venerdì 13, sabato 14 e domenica 15 aprile con “Il pinguino senza frac” del Teatro delle Briciole.