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Serra de Conti: La Lordflex’s fa vivere un sogno

In occasione dei suoi 40 anni di attività, l’azienda diventa un’opera d’arte


lordflexL’arte contamina l’azienda, investendola di energie espressive. L’arte si posa libera sugli spazi, tra i macchinari e gli operai. L’arte fa della fabbrica un’installazione, organismo vivente che, mentre lotta e scalpita, si apre alla visione.
La Lordflex’s, impresa di Serra de’ Conti leader nella produzione di sistemi di riposo ( materassi, reti, etc… ), intende celebrare l’anniversario dei suoi 40 anni di attività in un modo nuovo.
L’intenzione è quella di coniugare il proprio esporsi con una "riflessione sul benessere" che vada oltre la semplice descrizione tecnica dell’iter di realizzazione dei prodotti e della ottima qualità dei materiali, per dare ampio spazio, proprio nel cuore del suo sistema produttivo, al lavoro di sei giovani artisti: Matteo Giacchella, Marta Mancini, Gianluca Mainiero, Francesco Pirro, Federica Romagnoli, Ljudmilla Socci.Il tema scelto è il sogno, inteso nell’accezione più vasta ed autentica. Sogno come area deformabile sulla quale inscrivere tracce di varia entità, dalla fotografia al video, passando per la tela. Sogno come maschera del desiderio. Sogno come veicolo di relazione. Sogno come interrogativo forte ed intenso. In un mondo dove angosce e tormenti si sedimentano nella quotidianità, il sogno del singolo viene nullificato da quelli dirompenti ed incalzanti delle pubblicità. Di qui il disagio, la solitudine, la paura. Ogni giorno affrontare un senso di vuoto, anch’esso dal sentore preconfezionato, d’inquietudine che restringe ed uccide l’immaginario. Immaginario che è anche progetto, impresa, azione. Nella forza dirompente dell’arte- spazio ambiziosamente autonomo del libero immaginare – cercare il rimedio all’inazione. L’arte ha in sé, nel suo aderire al fare, i suggerimenti per esorcizzare le ossessioni. La cura dell’arte svela gli inganni ed i turbamenti della realtà come dato da subire, crea suggestioni "altre", uscite di "sicurezza" ed atmosfere nelle quali potersi riflettere.
Gli artisti sognano ed inducono al sogno. Vogliono testimoniare, con il loro lavoro, la possibilità di vivere il presente, allontanando le illusioni per accogliere l’immanente sostanza del mondo onirico. La Lordflex’s decide di lasciare gli artisti liberi di immaginare, ed apre le porte al pubblico per testimoniare questo percorso. Da fine aprile a fine giugno, la fabbrica si mette in mostra: cerca il contatto con il territorio, le scuole, la gente, per dire che, nonostante tutto, la qualità della vita necessita di sogni veri.

Redazione Senigallia Notizie
Pubblicato Venerdì 23 febbraio, 2007 
alle ore 18:04
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