Te lo faccio vedere io! questa sera propone Shortbus
Proiezione oggi, 22 Febbraio, ore 21.30 al C.S.A. Mezza Canaja
L’imene cinematografico (almeno quello più visibile ad occhio nudo) non è mai stato così sottile come nell’opera seconda di John Cameron Mitchell. Dopo aver scritto, diretto ed interpretato il film d’esordio (Hedwig –la diva con qualcosa in più) il regista newyorchese mette da parte i panni di meneur de jeu lasciando spazio ad una serie di antieroi ora buffi e pateticamente tristi ora bisognosi di affetto e felicità (una felicità che si trasmette giocoforza nell’eccessivo amore che egli nutre verso i suoi attori).
Le loro vicende si intrecciano abilmente coi problemi tipici delle coppie (e delle solitudini); ruotano attorno al sesso -vissuto e mostrato senza alcun imbarazzo e fuori da qualsiasi tentazione mimetica- ma cerc ano una soluzione altrove.
È proprio su questo punto che il film scivola nell’equivoco: passare con disinvoltura da un erezione ad interminabili chiacchiere su come raggiungere l’orgasmo (un topos per la verità un po’logoro), sognare fantasie erotiche e poi aprire gli occhi sulla realtà, toccarsi per poi ritirarsi, vuol dire sostanzialmente transitare per due sponde confortevoli attraverso un trucco che il cinema più furbo conosce quasi a memoria. I personaggi alternano discorsi di sesso e discorsi sul sesso, stando ben attenti ad urtare la propria sensibilità e senza volersi ferire nel profondo.
Il gioco riesce a metà, lasciando poco alla volta lo spettatore di fronte ad una certa irritazione per un film partito (teoricamente) con ben altre ambizioni, smarritosi però a metà strada, deciso quindi a tornare indietro alla ricerca di una cura per l’anima. E questo barattando il sesso per il più accogliente e materno calore umano.
Centro Sociale Autogestito
Mezza Canaja
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