Senigallia: L’addio al professor Renzo Paci
Autorità ma anche tanta gente comune
"A Renzo Paci la sua città deve molto per la sua lezione di umanità e civiltà prima ancora che per l’elevata cultura". Così il senatore Maurizio Pieroni – uno dei leader storici dei Verdi di Senigallia – ricorda tra le lacrime al termine del rito funebre il professore scomparso sabato."Renzo ci ha insegnato tanto" aggiunge Pieroni. "Una persona lontana da formalismi e che aborriva l’autoritarismo. Sapeva ascoltare e dialogare, ma sempre nella linearità. Nella sua abitazione abbiamo costituito i Verdi di Senigallia e quindì steso lo statuto: Renzo ha contribuito alla nascita del partito a livello nazionale. Ma le sue idee vanno oltre e credo che tutti gli possano tributare il giusto riconoscimento".Prima di Pieroni a salire sul pulpito è stato il preside della facolta di Storia moderna dell’Un-versità di Macerata, Michele Millozzi. "Trent’anni fa – dice il professor Millozzi – Renzo Paci mi ha accolto in facoltà con grande entusiasmo ed amicizia. Da allora fino a che ha lasciato, abbiamo percorso un tratto di strada fianco a fianco ed ho avuto modo di conoscere le sue indubbie qualità. Sono sicuro che in qualsiasi posto adesso si trovi, sarà accolto con la stessa fraternità".Altri ricordi, quelli di Alberto Liso, ora economista a Bologna e dell’ambasciatore Luigi Vittorio Ferraris che ripercorre, il cammino nell’Università per anziani, esprimendo gratitudine al professor Paci.Alla chiesa del porto si sono ritrovati in tanti per rendere l’ultimo saluto al docente senigalliese Politici, colleghi, amici di tante battaglie ma anche tantissimi cittadini.Persone che hanno voluto testimoniare così la partecipazione e l’affetto nei confronti del professor Paci e dei suoi familiari.A leggere i brani del Vangelo sono stati l’assessore comunale Simone Ceresoni e la figlia di Paci, Francesca Michela. "Renzo Paci per la sua attività di storico evidenzia il parroco, don Gesualdo Purziani – era abituato a guardare al passato ma era anche molto attento al presente". Tanta gente anche sul sagrato in attesa, in silenzio, che la bara sul carro funebre lasciasse la chiesa per la tumulazione.
di Sandro Galli
da Il Resto del Carlino
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