Il blocco parziale del reparto di Chirurgia rischia di mettere in ginocchio l’intera struttura ospedaliera. La lista d’attesa è stata addirittura congelata con i nominativi dei pazienti che vengono annotati, senza però fissare una data per l’intervento. Negli ultimi giorni chi ha chiamato per prenotare un’operazione, anche banale in anestesia locale da eseguire in day-hospital, si è sentito rispondere che andrà a finire per la prossima estate, ma senza indicazioni precise.
"Le faremo sapere".
Una fase di empasse, non imputabile al personale del reparto, ma ad una sofferenza generale cui è soggetto l’ospedale.
Ciò non giova in primo luogo ai pazienti oltre che al futuro del nosocomio. Il reparto di Chirurgia è da sempre considerato un vanto per la zona territoriale 4, tanto che i malati arrivano anche da fuori comune o addirittura regione per affidarsi alle mani sapienti di chirurghi invidiati da altre strutture per la loro professionalità. Medici che si adoperano più del dovuto per colmare una carenza che spetterebbe all’Asur risolvere.Il problema sembra infatti squisitamente politico come già denunciato dal Tribunale del Malato.
Se la Regione Marche non investe, la zona territoriale 4 rischia di essere penalizzata enello specifico mette a repentaglio lo stesso ospedale, perché tempi di attesa così lunghi porteranno inevitabilmente i pazienti a rivolgersi ad altre strutture con conseguenze per Senigallia facilmente intuibili.
"Senigallia sul territorio ha perso tutto quello che poteva perdere in tema di sanità – dichiara Umberto Solazzi, presidente del Tribunale del Malato – perché tutto quello che c’era da perdere lo abbiamo perso. Adesso non possiamo permetterci che accada lo stesso con l’ospedale. C’è ancora un margine per recuperare ma tutto sta nella volontà della politica – l’appello del presidente alle poltrone che contano in Regione – perché a Senigallia abbiamo estrema necessità di assumere. Abbiamo la massima fiducia in quello che riuscirà a fare il direttore Bevilacqua, che ha manifestato la sua disponibilità a risolvere il problema però sappiamo che non dipende da lui, perché la soluzione può arrivare solo da decisioni politiche".
Ormai da tempo il direttore di zona ha inviato una richiesta alla Regione Marche per poter effettuare quattro assunzioni a tempo determinato ma ancora la giunta non si è espressa. Un aumento di organico che permetterebbe di tamponare almeno l’emergenza di Chirurgia, dove si accusa pesantemente il trasferimento di tre unità alla centrale di sterilizzazione. Sofferente anche Pediatria dove il primario ha tagliato l’assistenza al parto per le gestanti che vorranno ricorrere al cesareo per propria scelta, e non per complicanze legate al feto. "Devo ringraziare il dottore Busilacchi perché siamo riusciti a risolvere la questione dei malati oncologici che non sono in cura nel nostro ospedale. – aggiunge Solazzi- Se avessero seguito la normale lista d’attesa di Radiologia avrebbero dovuto aspettare dai quattro ai cinque mesi, ma essendo malati tumorali non possono aspettare così tantoper sottoporsi agli esami ed ora hanno la precedenza".
Rimane grave il fattore della privacy violata nel reparto di Oncologia, dove i pazienti continuano ad essere sottoposti alle terapie in due stanze comuni. L’uno di fianco all’altro rinunciando alla dignità di affrontare una malattia invasiva come il tumore, già difficile da accettare, che magari i più preferirebbero curare in maniera discreta e riservata.

dal Corriere Adriatico