Con l’IPA di Senigallia a Napoli
Alla scoperta dei suoi monumenti, musei, opere d'arte
Quest’anno l’IPA (International Police Association), Organo Consultivo del Consiglio Socio Economico dell’ONU e del Consiglio D’Europa, nella 15^ delegazione Regionale Marche – Comitato di Senigallia, ha organizzato con successo la sua prima gita aperta a tutti i soci e non (www.ipa-senigallia.it).
Pompei, Capri, Napoli, Caserta concentrate in un week end che ha lasciato i circa cinquanta suoi partecipanti, tra cui lo scrivente, senza parole e pieni di entusiasmo. Per chi poi, come lo stesso scrivente, non aveva mai avuto modo di visitare quei luoghi è stata un’esperienza da ricordare e sicuramente ripetere.
Primo giorno a Caserta, nella reale imponenza della Reggia, il suo Giardino, i suoi appartamenti reali (dove sono state girate addirittura alcune scene del film “Guerre Stellari – Episodio I). Scale possenti, marmi e alabastri, cura maniacale dei particolari, ricchezza e sfarzo che proiettano il visitatore in un’epoca perduta e fantastica, coi suoi risvolti da favola alla fratelli Grimm. Un giardino sterminato, esaltato dalla simmetria di un ingegnoso gioco di vasche, fontane e cascatelle di acqua surgiva. E poi un parco botanico con piante di paesi lontani, alberi centenari.
La gita prosegue per Caserta vecchia, borgo medioevale e poi in serata un assaggio di Napoli notturna. Il Maschio Angioino, o Castel Nuovo, rapisce l’attenzione non appena si arriva in centro, sorge nel mezzo dell’ampia Piazza Municipio, al lato dei giardini del Palazzo Reale, e a pochi passi dal porto di Napoli. In effetti, sia il castello, sia il parco, sia il porto furono edificati nello stesso periodo, sotto la dinastia di Carlo I d’Angiò (a cui si deve la prima denominazione della fortezza), periodo in cui tutta la zona ebbe una particolare fioritura. La Galleria Umberto I, e tutta la zona limitrofa con un contestuale panorama di arte, monumenti e storia.
Le parole non basterebbero per Capri, visitata il secondo giorno, come del resto non è sufficiente una sola giornata per questo “capri-ccio” in mare aperto, quest’isola di smeraldo e topazio, striata dalle nuances del legno delle vecchie barche dei pescatori contrapposte allo scattante alluminio, acciaio o vetroresina degli attuali tempi.
Del resto qui il turismo è davvero fiorente, quindi traghetti, yachts, gommoni e Scarab. Saltano alla mente nostalgiche immagini vintage alla “Sapore di Mare”, con uno scintillante Riva che solca le vellutate onde trainando un baldanzoso sciatore marino. Capri è sensazionale, affascinante e unica. Chiaramente un solo giorno non ti basta per godertela al pieno.
Terzo giorno: insieme a Herbert George Wells e la sua macchina del tempo si inciampa all’indietro di duemila anni… nella Pompei antica. Paesaggio surreale, silenzio, specchio di un tempo all’unisono vicino e lontano e soprattutto l’impronta di una tragedia così devastante e subdola, improvvisa e vendicatrice come una spada che recide e trafigge degli innocenti. Rifletti sul tempo che fu, sulla regolatrice crudeltà della natura, sull’apparente ingenuità di un popolo antico che puntualmente si rivela di un’intelligenza attuale e anacronistica.
A condire il tutto, una cucina celeberrima, tradizionale e gustosa, semplice e inimitabile. Un ringraziamento e un merito vanno all’organizzatore dell’indimenticabile gita Pasquale Manente, Presidente dell’IPA delegazione di Senigallia, che ha curato con precisione e impeccabilità ogni istante della nostra permanenza, e a Bruno D’Anna e Giovanni Simeone, entrambi membri della 10^ delegazione Campania IPA, senza le cui preziose informazioni e indicazioni non si sarebbero potute apprezzare al pieno le peculiari caratteristiche di questi incantevoli luoghi.
Dopo questa indimenticabile esperienza non ci resta che attendere una nuova iniziativa dell’IPA.
di Gian Maria Schilardi
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