“Eurasia, culture a confronto”
A Senigallia all'Auditorium di S. Rocco
C’è un solo continente che si estende dalle coste atlantiche dell’Europa alle pacifiche della Cina e del Giappone: è l’Eurasia nella sua unità geografica, storica e culturale.
Di Eurasia – chiamata così da uno dei più grandi orientalisti del secolo scorso, il maceratese Giuseppe Tucci che coniò la nozione e il termine – si discute a Senigallia venerdì 1 e sabato 2 settembre dalle 17,30 all’Auditorium di S.Rocco. Organizzato dall’Associazione Culturale Centro Studi Blù Jarma (Borgo Bicchia, via Caduti sul Lavoro 5/1, tel: 071 79 29187 – 347 840 7401 www.blujarma.it), l’incontro è a ingresso libero.
L’Associazione che riapre con tutte le sue discipline e riavvia il quarto ciclo, propone un primo breve convegno dal titolo “Eurasia, due culture a confronto”” con un articolato programma di studi sul tema “L’uomo occidentale incontra l’Oriente”.
Sulla scia di Matteo Ricci, il gesuita maceratese della metà del cinquecento vissuto in Cina e divenuto per l’imperatore cinese “maestro del grande occidente”, si apre un confronto che risponde al desiderio di conoscenza del pensiero orientale e gli influssi che ha avuto sul pensiero occidentale. Un dibattito senza contrapposizioni o gerarchie ma con uno sguardo limpido e vivace su quell’unica realtà geografica, storica e culturale che lega l’est e l’ovest del mondo. Insieme i relatori, nel corso delle due giornate di studi, spiegheranno come, nella propria disciplina occidentale, hanno incontrato quella orientale, cinese e indiana. Alle origini dell’incontro con le “religioni” cinesi: Matteo Ricci e il Taoismo è il tema del prof. Filippo Mignini, docente di storia della filosofia dell’università di Macerata e direttore dell’Istituto M.Ricci per le relazioni con l’Oriente. Sarà un approfondimento di grande livello verso la conoscenza della Cina intesa come un secondo mondo, unico rispetto a quello europeo e cristiano, alternativo e per certi versi antitetico rispetto a questo.
Il 2 settembre sarà il prof. Stefano D’Incecco, indologo, a parlare di India, il tempo e l’eternità. Il mito indiano che mostra la relatività degli eventi del tempo storico, fenomenico, additando il vero fine da perseguire. Con immagini che abbracciano gli interminabili periodi di creazione e distruzione del cosmo, con racconti delle vite delle divinità, dei saggi, dei titani, dei demoni, degli eroi, il mito riflette costantemente l’universo della macrostoria, della storia cosmica, per condurre oltre, verso la fonte della storia stessa, verso la trascendenza di tempo e spazio dell’inconoscibile.
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