Colpo da quasi trentamila euro alla Bpa di via Raffaello Sanzio. Erano le 15,30 di ieri quando tre uomini a volto scoperto hanno fatto irruzione nella filiale che si trova lungo la statale Adriatica di fronte alla chiesa della Pace. Due di loro erano armati di taglierino.
A quanto pare, alcuni testimoni avrebbero visto arrivare uno dei rapinatori in sella ad una bicicletta, mentre gli altri due sarebbero arrivati a piedi, probabilmente dopo aver parcheggiato nelle vicinanze l’auto usata successivamente per la fuga. Nella banca, al momento dell’irruzione, oltre agli impiegati erano presenti due clienti. Sotto la minaccia dei coltelli gli impiegati non hanno potuto far altro che consegnare il denaro contenuto nelle casse.
L’ammontare complessivo del bottino è di 28.500 curo. I tre malviventi hanno quindi chiuso impegati e clienti in uno sgabuzzino, poi, secondo alcune testimonianze, sono fuggiti in direzione nord a bordo di una Bmw station wagon di colore scuro. Secondo quanto riferito dagli impiegati ai carabinieri, i tre rapinatori sarebbero stati giovani di età compresa tra i 25 ed i 30 anni, tutti con uno spiccato accento napoletano. Nonostante abbiano agito a volto scoperto non è stato facile da parte dei presenti all’interno della filiale fornire agli inquirenti una loro descrizione dettagliata, non soltanto per la concitazione del momento, ma anche perché i tre tenevano ben calzati in testa dei berretti con visiera.
Le ricerche dei rapinatori in fuga non hanno dato alcun esito. Al momento non è stata trovata neanche la Bmw che i tre avrebbero usato per la fuga. E’ comunque scontato che l’auto sia stata sostituita in corsa con un vettura “pulita”. La filiale della Banca Popolare di Ancona di via Raffaello Sanzio non è nuova a subire rapine. Se ne sono contate diverse negli ultimi anni.
L’ultima però finì male per i malviventi: i carabinieri, infatti, dopo una fulminea indagine riuscirono a risalire alla banda di rapinatori in quel caso tutti di origine siciliana, che mise a segno il colpo.Oltre alle testimonianze dei presenti, gli uomini del nucleo scientifico dei carabinieri hanno raccolto nella filiale ulteriori elementi di prova, tra i quali alcune impronte digitali che forse sono state lasciate dairapinatori sulla porta d’ingresso della banca.

di Marco Benarrivo
dal Messaggero