Mondolfo: I genitori chiedono maggiore sicurezza alla fermata dello scuolabus
La famiglia del piccolo Elia pretende chiarezza
"I genitori degli alunni della scuola media "Faà di Bruno" chiedono che si provveda al più presto a segnalare la fermata dello scuolabus con il posizionamento del relativo cartello e con strisce pedonali".
Ecco la richiesta pervenuta al Comune di Mondolfo in data 17 ottobre 2005, con le firme di cinque famiglie residenti nel tratto di via Litoranea compresa tra il civico 209 e 244. Compreso tra questi numeri c’era anche il civico 221, davanti al quale si è consumata la tragedia che martedì scorso ha visto il 14enne Elia Tonelli travolto dalla Toyota guidata da Filippo Rotatori di Corinaldo.
I genitori del piccolo Elia non si danno pace per quanto successo e ritengono che ci sia stata una grave sottovalutazione dell’allarme che, come dimostra la petizione, era noto all’Ufficio Tecnico già otto mesi fa, all’inizio dell’anno scolastico. Rivolgendosi al Comune di Mondolfo e al Comandante dei Vigili Urbani, le cinque famiglie marottesi segnalavano che "la fermata dello scuolabus non è in nessun modo segnalata e tanto meno vi sono strisce pedonali per l’attraversamento degli alunni". E poiché la "pericolosità della SS 16 è sicuramente verificata" chiedevano la messa a norma della fermata dello scuolabus. Gli stessi familiari riconoscono il tempestivo intervento dei Vigili Urbani di Mondolfo che dieci giorni dopo l’esposto avevano già provveduto a dipingere le strisce pedonali con relativa segnaletica nella fermata all’altezza del civico 221. Tuttavia si trattava di segnaletica per semplici pedoni e non quella indicante l’attraversamento alunni. E tale è rimasta fino ad oggi. La famiglia Tonelli pretende chiarezza e percorrerà qualsiasi strada pur di accertare perché l’adeguamento nella segnaletica non sia stato completato e se ciò possa implicare una corresponsabilità penale nell’incidente in cui il loro figlio Elia ha perso la vita. Sul merito della vicenda, in rappresentanza del Comune di Mondolfo, il commissario prefettizio Darco Pellos non vuole pronunciarsi e preferisce aspettare che siano completati gli accertamenti di carabinieri e magistratura sulla responsabilità del conducente. A livello politico nell’Unione Valcesano, ente istituzionale preposto all’organizzazione del trasporto scolastico, emergono disagio e imbarazzo nel prendere pubblicamente una posizione. Tuttavia lasciano intendere che metteranno a disposizione degli organi inquirenti tutta la documentazione eventualmente richiesta e si dicono convinti di aver fatto tutto il possibile per garantire le massime condizioni di sicurezza nella strada. Gli stessi dirigenti ritengono che l’incidente di martedì scorso debba essere ricondotto a una tragica e imponderabile fatalità, visto che quella fermata esisteva da trent’anni e che all’autista dello scuolabus in otto anni di servizio in quella tratta non era mai capitato nulla del genere. Inoltre il servizio di controllo dei vigili urbani, in base al regolamento, è obbligatorio solo davanti alle scuole materne. E predisporre un servizio di polizia municipale in tutte le fermate del territorio comunale sarebbe un compito non alla portata, considerata la ristrettezza dei bilanci di cui l’Unione Valcesano disporrebbe. Si preferisce in sostanza parlare di un caso isolato dovuto all’imprudenza del singolo (in questo caso Filippo Rotatori), sulla cui guida spericolata probabilmente non avrebbe potuto influire una segnaletica diversa da quella già esistente.
Jacopo Zuccari
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