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Marotta: Il ricordo degli amici al funerale di Elia Tonelli

Una commossa cerimonia funebre

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C’era quasi tutta Marotta ieri ai funerali di Elia Tonelli, il ragazzo investito martedì mattina da una macchina mentre attraversava la Strada Statale 16 Adriatica, all’altezza del civico 221. L’estremo saluto ad Elia è stato officiato dal parroco di Marotta, don Egidio, nella chiesa di S.Giuseppe. La partecipazione della comunità di Marotta è stata talmente sentita che, in aggiunta alle centinaia di persone assiepate all’interno, altrettante sono rimaste nel piazzale antistante per testimoniare la loro vicinanza alla famiglia Tonelli. In un clima di estrema compostezza, sono stati i ragazzi amici o semplici conoscenti di Elia ad esprimere, nella loro spontaneità, il ricordo più commosso e toccante dell’intera funzione. Per lo stesso don Egidio non è stato facile prendere la parola: "Non è la grandissima partecipazione popolare a impressionarmi, ma le circostanze che hanno portato a questa dolorosissima perdita e i tanti ricordi che io e noi tutti abbiamo di Elia". Mentre i tanti giovani presenti si cercavano con gli occhi chiedendosi il perché della tragedia, don Egidio ha cercato di incoraggiarli: "Voi che vi sentite smarriti e confusi, ricordatevi di Elia, della sua partecipazione e della sua fiducia nella grazia di Dio".
Dopo aver concluso la funzione funebre, è arrivato poi il momento più straziante e intenso della giornata. Gli amici del 14enne scomparso hanno voluto dare con le loro parole l’ultimo saluto. Il primo è stato Domenico, con il groppo in gola e la voce rotta dall’emozione: "Hai lasciato un grande vuoto ma ricorderemo per sempre le tue ultime parole e i tuoi gesti, la felicità e la spensieratezza del tuo cuore. Neanche tutto l’amore del mondo potrà riportarti in vita. Ciao ciao piccolo angelo". Quindi Matteo: "Sono il tuo Teo, grazie per avermi fatto compagnia, non vedo l’ora di rivederti per giocare ancora con te". E infine i saluti delle altre classi della "Faà di Bruno" e degli amici della squadra di calcio.
Nella mattinata le lezioni presso la scuola media di Marotta si erano svolte secondo il consueto ordine didattico, ma il clima era di dolore palpabile e forte sofferenza.Stretti ai ragazzi, ai genitori e agli insegnanti della scuola, anche gli alunni dell’istituto comprensivo Sandigliano di Biella, che dall’8, fino al primo di pomeriggio di oggi, sono stati in visita a Marotta, per un gemellaggio organizzato fra le due scuole.
"Ieri sera l’accoglienza alla bocciofila, a cui hanno partecipato anche le autorità – ci ha spiegato la preside Donatella Giuliani – è stata vissuta in maniera molto sobria, nel ricordo del bambino. Il ragazzino era uno dei 10 delegati che nella mattinata aveva rappresentato l’istituto al Comune di Fano, per istituzionalizzare il gemellaggio". La responsabile del gemellaggio, Daniela Giovannetti, era quasi in lacrime: " Ricorderemo per sempre il modo in cui lui ci ha deliziato della sua gioia di vivere, trasmessa soprattutto grazie alla musica e allo sport".
Il professor Bergami, suo insegnante di musica, passeggiando nervosamente per i corridoi della scuola, riusciva solo a dire: "Me lo ricordo calmo, tranquillo, così buono d’animo. Insieme ad altri ragazzi faceva parte di un gruppo per imparare a suonare la batteria. È una perdita enorme per tutti". L’insegnante vicaria Anna Maria Mandolini ha parlato di "una mancanza che si sentirà molto a scuola. Ma c’è sempre una speranza nell’aldilà, e che da lassù, Elia tuteli i ragazzi e li accompagni". E poi loro, i suoi compagni della classe III B. Hanno deposto un mazzo di fiori sul banco di Elia e disegnato un cartellone per salutarlo. Due di loro, Federico e Domenico, sono profondamente toccati: è difficile accettare il dolore di questa perdita e nel loro sguardo c’è il sorriso amaro di chi ricorda un amico così amato da tutti: "Era così tranquillo che se capitava di prenderlo un po’ in giro lui non si arrabbiava mai. Ce lo ricordiamo che sgusciava sempre sotto i banchi, lui così piccolo e veloce. E poi aveva il vizio di stare sempre seduto appoggiandosi a una gamba. Gli piaceva giocare a calcio e infatti ci ritrovavamo spesso a giocare a calcetto. Ci mancherà tantissimo".

Jacopo Zuccari

Redazione Senigallia Notizie
Pubblicato Giovedì 11 maggio, 2006 
alle ore 9:52
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