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L’ALA non collaborerà più con le Istituzioni

Montanari: "Lavorare per la tutela della salute è diventato impossibile"


Dopo mesi di segnalazioni, accertamenti, consultazioni, indicazioni, proposte e, soprattutto speranze di tutela della salute dei cittadini, l’ALA, associazione per la lotta all’amianto, ha deciso in maniera IRREVOCABILE di non fornire piu’ la propria collaborazione alle istituzioni.
Il riferimento è alla bonifica degli ex stabilimenti Sacelit ed Italcementi per la quale l’ALA ha tentato in tutte la maniere di collaborare con un’unica finalità: verificare che i lavori procedessero senza rischi per la gente.
Un obiettivo minimo ma essenziale perché bonificare stabilimenti che per anni hanno prodotto amianto è complicato ed implica – in caso di mancanza di alcuni accorgimenti – pericoli mortali.
L’ALA ha lavorato per questo sino ad oggi investendo impegno, sacrifici e soldi solo e soltanto per evitare che l’amianto killer possa continuare a provocare – come ha fatto in passato – vittime, dirette ed indirette.
Quella dell’ALA è stata una lotta, una battaglia, una questione di principio. Chiamatela come volete. Di certo parlo al passato perché da oggi in poi non lo sarà piu’!
Il motivo della decisione è molto semplice: accertare la realtà delle cose è complicatissimo, per non dire impossibile.
Talmente arduo che certi valori come la verità e la giustizia diventano incredibilmente irraggiungibili.
Rischiare denunce e querele per difendere la gente, subire umiliazioni ed aggressioni verbali per segnalare pericoli, doversi tutelare per parlare, sono situazioni vissute quotidianamente dall’Associazione per la lotta all’amianto.
Un’associazione piccola, con un presidente che ha sicuramente peccato d’ingenuità ma che sicuramente avrebbe meritato piu’ rispetto.
Ci si è provato con la semplicità, con la diplomazia, con la tenacia. Ma evidentemente ci volevano altre armi come arroganza, forza, potere che l’ALA (fortunatamente) non possiede.
Forse alcuni, forse anche molti, saranno contenti di questa decisione. A volte un piccolo "rompiscatole" è fastidioso e pesante come un macigno. Ma forse (e personalmente ritengo sicuramente) se sulla terra non si riescono sempre a dimostrare le cose giuste, in un altro luogo molto piu’ limpido, puro e scevro da interessi terreni, la giustizia divina lo dimostrerà.
Da questo momento, il sottoscritto non collaborerà piu’ con le istituzioni per la bonifica degli ex stabilimenti Sacelit ed Italcementi ma si batterà soltanto per le piccole cause e, naturalmente, per il bene delle persone colpite o non dall’amianto killer.
Non voglio piu’ stare male o sentirmi impotente di fronte a situazioni bruttissime che rattristano in cuore.
In ogni caso, ringrazio tutte le persone che hanno collaborato con la propria presenza e con il proprio impegno fotografando e filmando quotidianamente l’abbattimento di questo "scempio". Purtroppo il loro lavoro è servito a molto poco per tutelare famiglie indifese e preoccupate.
Concludo augurando buon lavoro per il completamento della demolizione e per la realizzazione di una bella edificazione sopra una "sorta di cimitero" di persone morte inconsciamente a causa dell’amianto.

IL PRESIDENTE
Carlo Montanari

Redazione Senigallia Notizie
Pubblicato Mercoledì 10 maggio, 2006 
alle ore 10:14
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