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Dal Rotary Club Senigallia una serata sulla paura dell’aviaria

Si è parlato di sicurezza alimentare con due veterinari


clicca per ingrandireIl virus dell’aviaria è arrivato anche nel nostro Paese portata, sembra, dagli uccelli acquatici migratori provenienti dall’Est; la paura di una pandemia causata dal virus, una delle più grandi paure collettive di questi ultimi anni, ha provocato panico ed un crollo verticale dei consumi di pollo e simili. Il Rotary Club Senigallia, attento ai problemi di grande attualità, ha organizzato una serata nella quale due veterinari molto preparati, il dott. Giuseppe Sordi e la dott.ssa Loreta Spagnuolo hanno parlato di "Influenza aviaria: problema di sicurezza alimentare?".Il Generale dei Bersaglieri dott. Marcello Olivi, Presidente del Rotary Club Senigallia, introducendo i relatori ha detto: "Molti sono i dubbi che abbiamo e le domande che tutti noi ci poniamo in questi giorni; a risponderci e, credo, a rassicurarci ci penseranno questi due operatori del settore." "Noi, prima ancora di ascoltare i relatori – ha concluso Olivi – la nostra risposta, che consideriamo giusta viste le misure adottate dal Governo Italiano che hanno raccolto il plauso dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’abbiamo già data con il menù di questa sera che prevede tagliatelle all’anatra e pollo arrosto!".
Il dott. Sordi, Direttore Sanitario del mattatoio comunale e socio del Rotary, ha affermato che finora sono stati colpiti solo uccelli migratori e non c’è stata trasmissione dal selvatico all’uomo ma, come interposizione, c’è sempre stato l’animale di allevamento. In Italia, fino a metà febbraio, sui molti campionamenti eseguiti su animali selvatici, solo 16 sono risultati positivi. Degli animali acquatici, le anatre sono quelle che maggiormente trasmettono il virus alle altre specie. L’uomo è stato colpito con elevata mortalità (42 morti) solo nel SE Asiatico; ma se si considera il rapporto tra il grandissimo numero di allevamenti ivi esistenti, la mancanza totale di igiene e la stretta promiscuità di vita uomo-animale, si tratta di una quantità di casi inconsistente. Inoltre la diffusione del virus dipende esclusivamente dalle caratteristiche di patogenicità del ceppo virale.
E’ poi intervenuta la dott.ssa Loreta Spagnuolo che ricopre l’incarico di Direttore del Servizio Igiene degli Allevamenti e delle Produzioni Zootecniche dell’A.S.U.R. Marche- Z.T.7 Ancona. "Le strategie di controllo dell’influenza aviaria – ha esordito la Spagnuolo – si basano sulla sorveglianza dei serbatoi naturali del virus e sul controllo delle aree a maggiore densità di allevamento avicolo con norme di natura strutturale e gestionale, per impedire contagi da malattie infettive".
La popolazione avicola delle Marche è ben lontana da quella del SE Asiatico; vi sono 299 allevamenti che vengono sottoposti a numerosi controlli dei cicli di riproduzione, alimentazione, uso di farmaci, benessere degli animali (fanno usare meno farmaci!), di gestione e delle strutture.
C’è grande controllo anche da parte degli stessi operatori degli allevamenti intensivi, che hanno grande interesse (anche economico) a garantire la salute dei consumatori.Gli allevamenti devono rispondere a precise norme strutturali (es. pavimento disinfettabile, doppie reti antipassero per quelli all’aperto,..); ci sono norme gestionali che devono essere attuate dagli allevatori (calzari e camici a perdere, disinfezioni all’inizio ed alla fine di ogni ciclo, rispetto di un vuoto sanitario di tre giorni dalla disinfezione all’immissione di volatili,..).
I casi sporadici di qualche animale trovato morto non hanno alcuna rilevanza; diverso sarebbe il caso di morte di numerosi animali, cioè di "mortalità anomala".Per dare a tutti ulteriore tranquillità, la dott.ssa Spagnuolo ha ricordato che il virus dell’aviaria non resiste a temperature elevate perché "viene inattivato in tre ore a 56°, in trenta minuti a 60° e quasi subito a 70°. Quindi per avere la massima sicurezza basta mangiare carne ben cotta!".

Rotary Club

Redazione Senigallia Notizie
Pubblicato Mercoledì 15 marzo, 2006 
alle ore 9:49
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