Dopo lo straordinario successo ottenuto con il convegno di Fano sul binomio cultura gastronomica-turismo, il Nino è pronto a rimettersi in cammino sull’itinerario delle antiche feste e ricorrenze tradizionali del calendario. La lunga parabola della succulenta cuccagna, suina e non, raggiunge infatti il suo ingovernabile apice con il Carnevale.
E così l’appuntamento di San Lorenzo in Campo consentirà di riflettere sulle laute imbandigioni di "grasso" carnevalesche, e in particolare sul dono a riguardo da parte del Nino, per le specialità culinarie di questo periodo: lo strutto sciolto nelle padelle della frittura creava infatti quelle golosissime leccornie carnascialesche, suprema sintesi dei due più universali e indiscutibili piaceri del palato umano. Nelle frittelle di Carnevale infatti il grasso sposava (e sposa), il dolce; l’untuosità profumata del lardo liquefatto abbracciava (ed abbraccia) l’edulcorante assoluto di zucchero e miele, con contorno di aromi deliziosi e pregiati di liquori e spezie.
Non a caso l’appuntamento carnevalesco del Nino si intitola "L’unione fa il castagnolo">.In effetti per la folle cerimonia di un momentaneo "addio alla carne" (questa l’etimologia del Carnevale), i cibi tassativi erano i dolci.
Su questo tema sarà incentrata la tavola rotonda presso la Sala Consiliare di San Lorenzo in Campo alle ore 16, con interventi di Luigi Speranzini, studioso delle tradizioni locali, Tommaso Lucchetti, storico dell’arte e della cultura gastronomica e Oretta Zanini De Vita, storica della gastronomia e delle tradizioni contadine. Subito dopo il programma vedrà l’ensemble composto da Giacomo Rotatori, fisarmonica, Arianna Gambaccini, voce e recitazione, Tiziano Tenaglia, violino, proporre antiche canzoni e ballate laurentine. Al termine con la degustazione conclusiva di dolci avverrà la premiazione di un concorso popolare: una giuria speciale sceglierà il castagnolo migliore.