Sassi dal cavalcavia: “In uno Stato di diritto esiste ancora la presunzione di non colpevolezza”
dall'Avvocato Roberto Paradisi
In relazione ad alcuni articoli di stampa e notizie fornite dagli organi di informazione sulla nota vicenda del lancio dei sassi dal cavalcavia, devo sottolineare che il cerchio è ben lungi dall’essere chiuso.
Le misure cautelari disposte dal Gip del Tribunale per i minorenni di Ancona si basano su una legittima richiesta da parte della Procura della Repubblica che nasce dalla convinzione della bontà di una tesi accusatoria. Il che non significa che il processo è concluso e che, senza ombra alcuna di dubbio, siano stati individuati con certezza tutti i responsabili. E’ bene forse ricordare che, in uno stato liberale di diritto, si è riconosciuti colpevoli solo quando si è condannati in via definitiva. Nel nostro caso il processo non è ancora cominciato ed è quindi non solo inopportuno ma profondamente sbagliato assegnare, per via mediatica, ruoli e responsabilità. In questa vicenda, in cui i miei assistiti si dichiarano del tutto estranei, ci sono ancora diverse cose da chiarire e da verificare. Nello stesso castello accusatorio avanzato dalla Procura della Repubblica vi sono incongruenze e contraddizioni che questa difesa non mancherà di far rilevare nei luoghi e nelle sedi opportune. E’ bene forse, anche in queste vicende che senza dubbio e giustamente colpiscono l’emotività dell’opinione pubblica, rispettare i principi inviolabili del garantismo e ricordarsi che anche chi viene sottoposto ad una misura cautelare, fino a prova contraria, è innocente.
Avv. Roberto Paradisi
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