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L’ultimo lavoro del regista Sergio Canneto girato all’Istituto Panzini di Senigallia

"La Speranza" sarà presentato giovedì 19 alla Piccola Fenice

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Sergio CannetoSergio Canneto, 28 anni di Ostra Vetere, “è uno dei tre giovani autori che la Mediateca delle Marche sta promuovendo e promuoverà in giro per l’Europa” dice il Presidente Stefano Schiavoni “Un autore molto interessante sia per i lavori già realizzati ma soprattutto per il tipo di ricerca che realizza nel suo fare cinema”.
“La Speranza” è il titolo del quarto lavoro del regista che verrà presentato alla Piccola Fenice giovedì 19 gennaio alle 20.15. 20 minuti interamente girati all’Istituto Panzini di Senigallia. Anima e protagonista del film, Massimo Del Moro insegnante di cucina nella parte di un cuoco, insieme a Giovanna Ferrara e Alberta Marinucci. Attori non professionisti, secondo quello che Sergio Canneto intende per cinema “uno specchio fedelissimo della realtà”.Ed è questa ricerca della “vita vera” che ha indotto Sergio a lasciare gli studi di Giurisprudenza ed a scommettere sulla sua passione: il cinema.
Nel 2004 il suo primo cortometraggio completamente privo di dialogo, dal titolo “fassbinderiano” “L’ultimo sorriso della signora B.”. Rinfrancato dai riscontri positivi, prova a cimentarsi con i dialoghi e la recitazione in “Il Figlio”, 12 minuti girati sempre nel 2004. Capisce di essere sempre più distante dal concetto di film classico, la sua è una ricerca della verità e di nuovi linguaggi. Frequenta a Roma la scuola di regia di Sentieri Selvaggi e per loro gira “Lavoro Nero”, un corto sullo sfruttamento del lavoro degli immigrati che partecipa al Torino Film Festival del 2005.
“La Speranza”, il suo ultimo lavoro, “è la presentazione di un lungometraggio, un prodotto a cui si affianca una sceneggiatura da proporre ai produttori” spiega Canneto “In questi anni ho usato il corto per le mie sperimentazioni e per capire quanto e se sarei stato capace di fare questo mestiere. Ma per me, il Cortometraggio è la banalizzazione del cinema, nessuna possibilità di esprimere la vita vera”. “Un ‘opera pregevole” anche per l’Assessore alla Cultura Velia Papa e non solo. Pare che “La Speranza” abbia interessato anche personaggi piuttosto importanti del cinema italiano.
Insomma forse la “sperimentazione” di Sergio sta per finire.

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