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Il Codice Da Vinci protagonista di un incontro della Pastorale Giovanile

Il successo dell'appuntamento di venerdì scorso


clicca per ingrandireVenerdì 4 novembre il "Teatro Portone" ha fatto il pienone per la serata promossa dal Servizio diocesano di Pastorale Giovanile. Tema dell’ incontro: Il Codice da Vinci: vero o falso? Un caso editoriale, un’inchiesta sulla storicità dei vangeli. Al centro dell’attenzione il libro di Dan Brown e le sue ‘verità’ storiche e di fede.Valter Marcantelli, del "Centro studi sulle nuove religiosità" di Torino e Rosanna Virgili, biblista e docente all’Istituto teologico marchigiano di Ancona, hanno dato vita ad una brillante serata, partecipata come non mai. Se Marcantelli ha smontato pezzo per pezzo le teorie dell’autore americano, la Virgili ha preso spunto dalle pagine del contestato libro per approfondire il delicato tema della storicità dei vangeli, della loro conoscenza nelle comunità cristiane e di cosa può provocare, anche all’interno della Chiesa, un caso editoriale di questa portata.Venti milioni di copie, tante sono quelle vendute da Dan Brown in tutto il mondo con il suo Il codice da Vinci. Un caso editoriale che ha scatenato dibattiti, polemiche e più di una censura per le tesi ‘di fede’ che propina. Ne ha parlato con grande vivacità Valter Marcantelli, del Centro studi sulle nuove religiosità: "Lo scrittore americano avrebbe scoperto che il personaggio rappresentato alla destra di Cristo nel celebre dipinto di Leonardo, ‘L’Ultima Cena’ non è Giovanni, il discepolo prediletto, ma Maria Maddalena. Il capolavoro vinciano, quindi, è un codice da interpretare e in questo senso ‘L’Ultima Cena’ sarebbe stata dipinta per rivelare la verità su Gesù e il Santo Gral, la leggendaria coppa che Cristo avrebbe utilizzato per l’istituzione dell’Eucaristia, contenente il suo sangue.
Ma guai a cercare il prezioso calice: Maria Maddalena è la vera ‘coppa’ che ha tenuto in sé il ‘sangue reale’, cioè i figli che Gesù Cristo le aveva dato e dai quali è nata la stirpe reale dei merovingi. La Maddalena, secondo Brown e i documenti che scomoda, è la moglie di Cristo, destinata ad essere capo della Chiesa. E da qui tutta una serie di eventi che mandano a gambe per aria tutta la tradizione ecclesiale alla quale in tanti ‘ancora’ credono.
Pagine di complotti e dietrologie con l’intento di ‘sfrucugliare’ su alcune manie dei nostri tempi, sulla voglia di credere senza appartenere
".Si sono mossi a decine, storici e studiosi, a smontare una per una le tesi di Brown. E a quanto pare non è stato nemmeno troppo difficile farlo. Ma sarebbe sciocco liquidare la faccenda come una furba operazione di marketing.
Che tipo di religiosità si vive, anche nella nostra ‘cattolicissima’ Italia, se un libro come questo ha il potere, addirittura, di provocare crisi, se un cardinale ha sentito il bisogno di pronunciarsi per rimettere le cose a posto? Quale dimestichezza hanno le comunità cristiane con la parola di Dio? La conoscono, sono in grado di coglierne l’immensa ricchezza, anche a costo di farsi ‘scandalizzare’ da verità impegnative che la stanca fede occidentale non ha più voglia di riscoprire?
Mons. Ravasi, fine biblista, ha scritto di recente: "Credere che Gesù sia risorto è un atto di fede. Ma non si tratta di un atto di fede cieco, di un autoconvincimento da parte di persone religiosamente fissate. I Vangeli non sono certamente verbali di polizia, il loro fine è rivolto all’annuncio e alla catechesi, ma non bisogna mai dimenticare che l’oggetto della fede cristiana è un avvenimento che ci viene presentato come storico".Per i due relatori c’è bisogno di recuperare la voglia di pensare, di riflettere e di confrontarsi su queste verità. Senza paure, nemmeno di leggere un ‘pallone gonfiato’ come il "Codice". Un successo di vendite che per la biblista Rosanna Villari "è segno di una decadenza culturale ed intellettuale, ma che per assurdo sta lì ad indicarci il bisogno di mistero. Una voglia di trascendenza ricercata in pagine che in realtà la negano, mettendo al suo posto la favola e l’assurdo. Che però possono contenere elementi di verità. L’uomo contemporaneo che ha razionalizzato tutto va a cercare, anche in queste righe, un bisogno di infinito a cui spesso non sa dare un nome.
Il prossimo appuntamento culturale con gli incontri della Pastorale Giovanile sarà il 9 Dicembre.Il tema, Chi ha rubato Dio ai Giovani? tratterà l’ateismo e il pensiero del’900.

Redazione Senigallia Notizie
Pubblicato Martedì 8 novembre, 2005 
alle ore 9:50
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