Al Rotary Club di Senigallia si è parlato dell’Api di Falconara
Discussi i problemi e le opportunità del polo petrolifero
Quella svolta negli scorsi giorni al Rotary Club della nostra città è stata una serata che ha registrato grande partecipazione di soci ed ospiti perché era in programma una relazione su un tema molto interessante per il nostro territorio: “Il polo API di Falconara: problema od opportunità”. Presente l’Assessore all’Urbanistica ed all’Ambiente della Provincia di Ancona Patrizia Casagrande, relatore di prestigio è stato il dott. Franco Brunetti, Amministratore Delegato di API raffineria di Ancona S.p.A.
Curriculum di grandissimo rilievo quello del dott. Brunetti. Laureato in Economia Aziendale e con un master in Organizzazione, tra gli altri, ha ricoperto anche i seguenti incarichi: direttore Organizzazione e Personale di Zanussi S.p.A., vice presidente di Electrolux A.B, amministratore delegato di Zanussi Grandi Impianti e del Gruppo Piaggio, vice president Human Resources di Montedison, Assistente al presidente Edison e consigliere delegato Lucchini spa.
Nella sua introduzione il Generale dei Bersaglieri dott. Marcello Olivi, presidente del Rotary della nostra città, ha affermato che il titolo della relazione è provocatorio forse perché noi conosciamo dalla televisione e dalla stampa solo il lato della medaglia fatto di lamentele e di contestazioni che, anche in queste settimane, non sono mancate. “Questa sera – ha affermato Olivi – abbiamo finalmente l’occasione di sentire l’altra campana che, penso, ci parlerà di moderne misure di prevenzione e di sicurezza, di ricchezza, di posti di lavoro, di indotto e, magari, di tanto altro“.Il dott. Brunetti, dopo aver spiegato che parlare del gruppo API significa parlare di un gruppo petrolifero energetico nel quale sono integrate diverse Società e dopo aver fatto conoscere la carta di identità del sito di Falconara (700.000 mq. di area occupati con capacità di lavorazione di prodotti petroliferi e di produzione di energia elettrica, circa 2500 dipendenti tra diretti ed indiretti, vasto indotto, certificazioni per Ambiente, Sicurezza e per il Laboratorio), ha sottolineato che la mission dell’API è raggiungere elevate performance nella produzione e distribuzione di prodotti energetici, contribuire allo sviluppo economico, tecnologico, sociale dell’area ed operare nella salvaguardia della salute e della sicurezza e nel rispetto dell’ambiente.
Questo significa che per un sito che, come quello di Falconara, è “classificato a rischio di incidente rilevante”, sono praticamente annullate le emissioni in atmosfera di composti organici volatili ed è quasi nulla la possibilità di eventi tragici.La grande attenzione al territorio ha prodotto Convenzioni con il Comune di Falconara, Legambiente e Sindacati; nel 2003 è stato siglato un Protocollo d’Intesa con la Regione Marche in concomitanza al rinnovo della concessione.
Nei prossimi trenta anni, a livello mondiale, la domanda energetica crescerà di due terzi con l’impiego di combustibili fossili, petrolio e grande impiego di metano; crescerà l’apporto delle fonti rinnovabili. Ecco allora che le strategie del Gruppo prevedono l’uso razionale dell’energia ed efficienza energetica, carburanti a bassissimo impatto ambientale e sviluppo di nuove fonti di energia.L’Assessore Casagrande ha affermato che il protocollo d’intesa con l’API, siglato proprio all’indomani di un incidente mortale ricordato sia da Olivi che da Brunetti, è costato alla Provincia in termini di lacerazioni politiche, ma va onorato.
La risonanza sull’accaduto non deve essere addebitato alla stampa, ma allo spavento che la presenza dell’API suscita a seguito di fatti così drammatici. Bisogna fare ogni possibile azione che non faccia considerare ineluttabile un incidente. “Secondo me – ha affermato Casagrande – l’API fa bene ad investire in centrali di cogenerazione a metano. Ma dovrebbero diventare alternative all’attività di raffineria, perché se si sommassero a questa, potrebbero diventare un problema“.L’Assessore Casagrande ha concluso con l’auspicio che “non si verifichino più incidenti e che serate come questa suscitino rispetto nei confronti dell’imprenditore che deve, però, cogliere nel senso giusto le preoccupazioni che vengono rappresentate“.
Rotary Club Senigallia
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