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“Quale il futuro del Foro Annonario?”

dal Gruppo Società e Ambiente


clicca per ingrandireSono molti a chiedersi quale sarà il futuro del Foro Annonario.
Già l’immagine architettonica uscita dal recente rifacimento della pavimentazione non ci sembra più la stessa che ha caratterizzato per due secoli il principale spazio commerciale della città: l’elevazione della quota del pavimento infatti e l’eliminazione della fascia sopraelevata lungo il colonnato hanno prodotto un evidente effetto di schiacciamento, trasformando quella che era stata concepita come piazza del mercato in una specie anfiteatro o salotto all’aperto. Se è questo il progetto finale, allora si spiega anche l’intenzione di ridimensionare in spazi angusti e inadatti il tradizionale mercato della frutta e verdura, cancellando o sminuendo il ruolo che ha sempre avuto questo luogo nel contesto e nell’economia della città.
La fine del mercato (che questo è poi in sostanza quello cui si va incontro) significherebbe cancellare un’immagine storica della città e con essa un pezzo della memoria collettiva; penalizzare il piccolo commercio di frutta e verdura insieme alla piccola produzione, spesso anche di qualità, se non altro per la sua freschezza; marginalizzare un luogo frequentato giornalmente da una folla di cittadini, rischiando anche di danneggiare l’attività economica dei negozi sottostanti il porticato; sottrarre il mercato di quartiere agli abitanti del centro storico e del rione porto, soprattutto agli anziani, e con esso la funzione calmieratrice che svolge questa forma di commercializzazione diretta. Ma soprattutto si eliminerebbe un momento importante di vita collettiva all’interno del centro storico e insieme quella nota di colore e di pittoresca animazione tipica dei mercati all’aperto: senza la piacevole confusione di tendoni e bancarelle, senza i colori e gli odori della frutta e della verdura messa in mostra su tutto lo spazio della piazza (che non hanno certo bisogno di essere omologati con il bel progetto da affidare all’architetto di turno), senza il vocio della folla e le grida degli ambulanti che significato avrebbero un mercato pubblico e la piazza stessa?
Le ragioni e la convenienza di questa scelta non le comprendiamo, come non comprendiamo come si possa decidere il destino di un pezzo così importante della città (ma questa sembra ormai una prassi consolidata) senza un confronto con i cittadini. Ma è lo stesso ruolo e significato di uno dei monumenti più importanti della città che viene messo in discussione. L’architettura dei monumenti infatti trova sempre la sua ragione di essere nella sintesi di forma e funzione: modificata la forma, sottratta la funzione, c’è il rischio che il Foro Annonario diventi un vuoto simulacro, impoverito della sua funzione sociale e un’altra inutile testimonianza di un progetto ambizioso quanto velleitario di trasformare la città prima di capirla.

GRUPPO SOCIETA’ E AMBIENTE
Il Direttivo

Redazione Senigallia Notizie
Pubblicato Lunedì 10 ottobre, 2005 
alle ore 9:29
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