Prosegue con Falstaff la Stagione Lirica del Teatro Pergolesi di Jesi
Dopo il successo de "L’Ape musicale" sul palcoscenico un altro capolavoro
Dopo l’inaugurazione con L’Ape musicale, il palcoscenico del Teatro Pergolesi di Jesi torna ad animarsi con Falstaff, capolavoro della maturità artistica di Giuseppe Verdi su libretto di Arrigo Boito. La commedia lirica in tre atti verrà proposta dalla Fondazione Pergolesi Spontini nel quadro della XXXVIII Stagione Lirica di Tradizione, il cui cartellone è firmato dal nuovo direttore artistico Federico Pupo.
L’opera Falstaff verrà rappresentata il 12 e 14 ottobre alle ore 21 , e il 16 ottobre alle ore 16 nell’allestimento del Teatro Verdi di Trieste, in coproduzione con il Teatro dell’Aquila di Fermo. La regia è di Antonio Calenda riallestita da Giulio Ciabatti; scene e costumi sono di Gian Maurizio Fercioni, le luci di Claudio Schmid. Christopher Franklin dirige la Form – Orchestra Filarmonica Marchigiana; il coro è il Lirico Marchigiano “Bellini”. Nel cast saranno Alfonso Antoniozzi (sir John Falstaff), Gianpiero Ruggeri (Ford), Dmitry Korchak (Fenton), Stefano Pisani (il dottor Cajus), Alessandro Cosentino (Bardolfo), Miguel Angel Zapater (Pistola), Francesca Pedaci e Suzana Savic (Mrs. Alice Ford), Daniela Bruera (Nannetta), Cinzia De Mola (Mrs. Quickly), Damiana Pinti (Mrs. Meg Page).
Falstaff è l’ultima opera di Giuseppe Verdi. Il grande vecchio, ha ottant’anni, può permettersi anche di ridere di grandi passioni come l’amore e la gelosia, che poco prima aveva espresso nella sua tragicità, con L’Otello. Arrigo Boito ricavò il personaggio dalle Allegre comari di Windsor e dall’Enrico IV di Shakespeare.
Sir John Falstaff, vecchio ubriacone e pancione, si illude ancora di poter sedurre le donne. Gli occhi gli cadono su due ricche comari, Alice Ford e Meg Page. Dall’osteria-albergo della Giarrettiera dove vive con i suoi servitori, invia una lettera d’amore a tutte e due. Ma le due sono amiche e decidono di attirare Falstaff in una trappola. La trama si dirama in mille equivoci e burle fino all’epilogo finale, con una splendida fuga buffa, intonata sulle parole tutto nel mondo è burla e l’uomo è nato burlone, burlone, burlone.
La stagione lirica gode del finanziamento del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e della Regione Marche, nonché del sostegno dei privati: con il raggruppamento Art Venture (CNH Italia, Gruppo Pieralisi, Leo Burnett Italia, Seda, Starcom Italia) e con la collaborazione di Banca delle Marche e Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi.
I costi del biglietto sono: platea intero euro 50 (ridotto 40 euro); palchi centrali dai 40 ai 30 euro, palchi laterali dai 30 ai 24 euro. Loggione 10 euro.
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