Senigallia: donata al MUSINF raccolta di opere di Gabriele Autizzi
110 tavole tutte dedicate alla città
Il Museo Comunale d’Arte Moderna, dell’Informazione e della Fotografia di Senigallia ha acquisito per donazione, nei giorni scorsi, un’altra raccolta di opere di Gabriele Autizzi intitolata Oh!… che bel pastello.
Questa nuova produzione del noto grafico senigalliese, va ad integrare la vasta raccolta di sue opere già conservata dal Musinf, superando abbondantemente il primitivo progetto di costituire un fondo di mille lavori.Gabriele Autizzi ha al suo attivo una significativa attività espositiva.
Nel 1990 è stato premiato a Torino nell’ambito della rassegna "I giovani e la pubblicità"; nel 1992 ha esposto al Jacob Jovits Center di New York, al Palazzo delle Esposizioni di Stoccolma, al Museo Nazionale di Budapest e alla "Biennale dell’umorismo e della satira" di Gabrovo in Romania. Nel 1993 ha avuto il Primo premio a "Tempo reale" di Rai 2 con il racconto "Il sorriso è proibito per tutti", mentre nel 1994 ha conseguito il primo premio al "Fax art" della rivista Max delle Edizioni Rizzoli. Nel 1995 ha esposto a Beaulieu sur Mer in Francia ed ha ricevuto il Premio Dominikos Theotokopulos con l’opera Gocce azzurre per la seconda bocca di Polifemo.
Nel 1998 il Ministero dei Beni Culturali gli ha affidato la decorazione artistica degli uffici di direzione degli istituti di pena delle Marche.La raccolta ora donata da Autizzi al MUSINF è composta da una serie di 110 tavole più un frontespizio, intercalate da 10 testi poetici, tutti dedicati alla città di Senigallia. Come in altre opere dell’originalissimo autore, anche in questo caso la struttura della raccolta si compone di un elemento costante, che fa da cornice e da sfondo all’immagine di volta in volta diversa che dà il senso di lettura ad ogni singola tavola.
L’ambientazione si serve di elementi usuali associati tra loro con la consueta vena surreale, in questo caso l’arco di un portone (come ce ne sono tanti nel centro storico della città misena), con al suo interno l’intera Piazza del Duca e la Rocca Roveresca. Un’ambientazione topografica precisa quindi anche se improbabile, che ripropone il rapporto affettuosamente polemico di Autizzi con la sua città.
Le varianti di ciascuna tavola invece sono quelle di sempre: soggetti tratti da quell’immaginario "riciclato" dal quotidiano, da quella miriade di "proposte" visive che ogni individuo riceve in ogni istante da televisione, rotocalchi, pubblicità, tabelloni stradali, etichette, depliant e manifesti di ogni genere, dove si mescolano politica, satira, fumetto, erotismo, attualità, come in un divertente e, insieme, terrificante caleidoscopio.
Caratterizzati da un’ormai collaudata simbiosi tra parola e immagine, le composizioni di Autizzi donate nel corso degli ultimi anni al Museo Comunale, ricostruiscono l’intera stagione produttiva dell’artista: da Facciamo un albero nel paese dei cavalli e Colori vomitati a mano del 1992, a Autoritratto con milza e fegato, Il linguaggio della qualità totale e Pensieri lebbrosi del 1993; da Tu sei Pietro, io no…! e L’angolo custode del 1995, a Alle battute amare si dedica Ada… del 1998, da Vigor 2000 dedicato alle vicende della locale squadra di calcio, fino a Ci pensa Shakespeare del 2003 e alla raccolta dedicata invece ai monumenti della città di Senigallia del 2004.
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