In manette i rapinatori della Bpa di Senigallia
Arresto-lampo per due siciliani
Colpo grosso da parte dei carabinieri.Sono stati infatti arrestati gli autori della rapina dell’altra mattina alla Banca Popolare di Ancona in via Raffaello Sanzio.
Uno dei due arresti è stato eseguito nelle Marche: in manette è finito infatti Davide Nicolosi 23 anni, meccanico di origini siciliane ma residente a Porto Potenza Picena (Mc). L’altro arresto è stato invece eseguito a Catania. Non sono ancora state rese note le generalità di questa seconda persona finita in carcere con l’accusa di essere uno degli autori della rapina ai danni della Bpa.
Confermata, quindi, l’origine siciliana dei due rapinatori, elemento che era già emerso dalle testimonianze degli impiegati della banca rapinata che avevano riconosciuto l’accento dei due.
I carabinieri di Senigallia, in collaborazione con i loro colleghi del reparto operativo di Macerata sono riusciti dunque a risalire nel giro di sole 24 ore a quelli che, a quanto pare, sono i due autori dell’ennesima rapina messa a segno a Senigallia nell’ultimo anno. Ad eseguire l’azione criminosa nella mattinata di mercoledì erano stati appunto due giovani che, armati di taglierino, avevano costretto il direttore e gli impiegati della filiale a consegnare il denaro cointenuto nelle casse: circa 13 mila euro.
Le ricerche dei banditi sembravano non poter dare buon esito per il fatto che, pur essendoci molti testimoni della prima parte della fuga a piedi verso il piazzale della chiesa della Pace, nessuno aveva poi visto quale mezzo fosse stato usato per allontanarsi dalla zona e, con ogni probabilità, per uscire da Senigallia.
Evidentemente però le frecce all’arco degli investigatori erano molte di più di quelle che potessero sembrare in un primo momento, tanto che ieri è filtrata la notizia dei due arresti in relazione alla rapina alla Banca Popolare di Ancona in via Raffaello Sanzio. Resta ora da verificare se i giovani finiti in manette ieri siano gli autori, da soli o con altri, di altre rapine messe a segno nella zona. Un successo investigativo importante quello realizzato dai carabinieri. Fino ad oggi, infatti, i successi delle forze dell’ordine erano stati ottenuti nel momento in cui si era riusciti ad intervenire nella flagranza del reato. Una circostanza simile, ad esempio, si era verificata un paio di mesi or sono alla Banca delle Marche di Marzocca.Ora, invece, a portare i propri frutti è stata una precisa e mirata attività d’indagine.
Risolto il giallo della rapina, rimane invece ancora un mistero il caso della pistola trovata casualmente in un involucro abbandonato nei pressi del depuratore di Senigallia.
L’arma di fabbricazione tedesca, una Mauser in dotazione anche ad alcuni corpi militari, era avvolta da indumenti femminili. La scientifica dei carabinieri dovrà ora effettuare tutti gli esami sull’arma, dal rilevamento delle impronte digitali, fino agli accertamenti sull’utilizzo della pistola che, ufficialmente, risulta registrata a nome di una persona morta addirittura nel 1987. Quale sia la storia di quella pistola, peraltro non tra le più comuni, e cosa ci facesse abbandonata in quella zona alla periferia della città è tutto da verificare, soprattutto per accertare se l’arma sia stata in uso alla criminalità negli ultimi tempi. Gli sviluppi della vicenda, insomma, potrebbero essere molteplici e l’indagine potrebbe anche portare verso direzioni allo stato attuale del tutto imprevedibili.
di Marco Benarrivo
da Il Messaggero
Per poter commentare l'articolo occorre essere registrati su Senigallia Notizie e autenticarsi con Nome utente e Password
Effettua l'accesso ... oppure Registrati!