Uno dei più grandi organi storici delle Marche ritornato al suo antico splendore è stato restituito alla Città di Senigallia. Nella serata di giovedì in una straripante Chiesa dei Cancelli, nell’ambito del Festival Organistico Città di Senigallia, si è svolta l’inaugurazione dell’organo Giacomo Bazzani e figli 1856 restaurato dalla ditta F.lli Ruffatti di Padova con il contributo di Fondazione Carifano, Fondazione Carjesi, Fondazione Cariverona, Conferenza Episcopale Italiana e Fiorini Industrial Packaging.
Ad aprire la bellissima serata sono state le parole del Vescovo di Senigallia Giuseppe Orlandoni che dopo aver salutato i presenti ha voluto ringraziare gli istituti e le aziende che hanno reso possibile il restauro dello splendido organo realizzato dalla famiglia Bazzani, eredi dei celebri Callido, ricordando come il prezioso strumento fu donato alla città da Papa Pio IX che volle comprarlo con il patrimonio proprio.Ai saluti e ringraziamenti del Vescovo si sono aggiunti quelli del Sindaco di Senigallia Luana Angeloni. “Questa è una serata speciale per la nostra città– ha commentato il Sindaco Angeloni – ritorna al suo antico splendore dal dopo guerra uno dei quattro organi storici più grandi delle Marche, uno dei soli quattro collocati nella nostra regione dalla famiglia Bazzani.
Uno strumento restituito alla città in un evento che coinvolge molte eccellenze culturali del nostro territorio. Viene presentato infatti in questa occasione un compositore senigalliese Giovanni Morandi attraverso l’edizione critica delle sue sonate curata da Gabriele Moroni anch’esso senigalliese come la musicista Federica Iannella, che insieme a Giuliana Maccaroni ha inciso il cd in prima mondiale delle Sonate a quattro mani che uscirà nei primi mesi del prossimo anno.Grazie a tutte le persone che hanno contribuito alla realizzazione di questa importante operazione culturale per la città, ringrazio il dott. Uccellini presidente del Festival e Signora per il loro impegno profuso”.
In chiusura del discorso il Sindaco Angeloni ha inoltre espresso il suo apprezzamento riguardo all’allargamento del Festival Organistico ad altri organi della città e del territorio. Quella di giovedì è stata infatti la prima volta che il festival è uscito dal luogo in cui è nato grazie all’impegno di Don Giuseppe Bartera, la Chiesa Santa Maria della Neve.A presentare l’edizione critica delle Sonate di Giovanni Morandi un nome importante che ha accettato di partecipare alla pregevole iniziativa, con sommo piacere del comitato organizzatore del festival, Franco Piperno, professore ordinario di Storia della Musica presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Firenze. “Con questa pregevole opera editoriale del collega Gabriele Moroni abbiamo riscoperto un interprete di spicco che diede luogo ad una vasta produzione musicale. Giovanni Morandi scrisse una grande quantità di brani organistici e vocali per i Monasteri di S. Cristina e S. Carlo. A Senigallia avviò e diresse un’Accademia filarmonica, poi trasformata in scuola di canto e composizione che contribuì a diffondere in tutta la regione la sua fama di insegnante di canto.Scelta audace quella di Moroni di riproporre del repertorio di Morandi proprio queste sonate per organo a quattro mani, un piccolissimo gruppo 16 composizioni che il musicista scrisse per due monache del monastero di Serra de Conti. Un repertorio desueto (sono rarissime nell’Ottocento composizioni per organo a quattro mani) di grande difficoltà tecnica che dimostra una elevatissima cultura musicale italiana”.
Dal racconto poi di questo viaggio musicale così suggestivo si è passati con grande trepidazione del pubblico all’esibizione di Federica Iannella e Giuliana Maccaroni all’organo che è tornato così con tutti gli onori al suo antico splendore.Scroscio di applausi al termine del concerto per le due musiciste visibilmente emozionate e molto soddisfatte dell’importante risultato raggiunto.