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Per chi squilla il cellulare?

di Audi Carol


Salve carissimi amici del giovedì in rosa!
Ci ritroviamo qui, dopo quindici giorni e devo dire che mi siete mancati… ma ora pensiamo a noi, al dilemma che ci torturava due settimane fa, ossia, chi è Audi Carol?
Non potete immaginare quante e-mail sono arrivate qui in redazione al riguardo, non oso nemmeno pubblicare qualcuna delle descrizioni che sono state fatte su di me (censura!), sarò magra, sarò grassa, sarò bionda, sarò rossa…
Sapete, c’è chi immagina una Audi Carol seducente e appariscente, ma c’ è anche chi mi vede in pantofole e bigodini, con una figura "imponente", diciamo un po’ formosa..oppure chi vede Audi Carol come una vecchia signora Fletcher, della serie televisiva una signora in giallo, ma dulcis in fundo (lo dico piano) c’è anche qualcuno che ha indovinato…
Vi piacerebbe sapere che cosa hanno detto?
Eh eh! Non ve lo dico, aggiungo solo che qualcuno ha individuato le giuste caratteristiche di questo bizzarro personaggio, anche se la fantasia, onestamente è sempre un po’ lontana dalla realtà.
Allora, avete passato un buon ferragosto?
Personalmente io non ho parole per descrivere lo squallore che ha caratterizzato questa giornata, tempo grigio, pioggia, freddo, una tristezza…L’unica consolazione è stata quella di buttarsi a pesce in un ristorante o autoinvitarsi a casa di genitori o parenti per la solita abbuffata di circa 12 portate… Dopo un caffettino, una sigarettina ( mi rivolgo ai fumatori, senza offesa verso chi non ha questo vizio terribile…), cosa fare? La solita passeggiatina per il corso o lungomare, bardati di attrezzatura da "campeggio" composta da: felpe per tutta la famiglia, giubbotti nel caso che il freddo attanagliante di questo giorno ci attacchi senza pietà, borse rigonfie di merendine, crackers, bottiglie da mezzo litro d’acqua per i bambini che non si sa perché hanno sempre fame o sete, ombrelli di tutte le misure e … cellulari a portata di mano, perché anche in un giorno così triste, qualcuno ci potrebbe chiamare… potrebbe arrivare una notizia inaspettata… un invito, perché no, a cena da qualche amico…
Vorrei aprire una parentesi sul problema, perché di questo si tratta, del telefonino.
Vi ricordate, cari amici, di quando durante la nostra angelica gioventù, uscivamo il sabato sera, dopo aver scucito a forza di suppliche anche il permesso di andare in discoteca?
Diciamo che il problema appartiene più a noi femminucce, in quanto da che mondo è mondo il "maschulo" ha sempre avuto vita facile, mentre, ahime’, noi povere piccole donne, dovevamo accontentarci di una passeggiata dalla velocità della luce con rientro entro 45 minuti e nel circondario (da non oltrepassare assolutamente!!!!) di circa mezzo chilometro… beh, vi stavo parlando del cellulare, ecco chi di voi lo aveva, ossia, chi di voi aveva questa schiavitù, questa piattola, questo SPIONE, che poteva rivelare sempre e comunque dove eravamo?
"Mamma, a Filippa si è rotta la macchina", esclamavamo con voce estremamente piagnucolante, attaccate alla cornetta di un telefono pubblico, oppure, "mamma ho perso la corriera…" o addirittura, "Sempronia si è sentita male, per cui abbiamo dovuto portarla al pronto soccorso (a piedi) per cui, morale della favola…tornerò tardi per cena!"
Nel 2005 le cose sono cambiate… posso aggiungere che sventura?
"Lascia il telefonino acceso, altrimenti non so dove ti trovi" (ribadisco, sono le due di notte e la fanciulla si sta dimenando nella pista da ballo e… squilla il telefonino…grrrrrrrrr), oppure, "caro, dove sei? A cena con Osvaldo… ah sì ma scusa, sposta quel videotelefono, voglio vedere chi ti sta seduto a fianco!"
Sono cose pazzesche! Non c’è più un briciolo di privacy! Sapete, ora non si può più mentire, non si può più trovare una scusa per giustificare un ritardo, non si può più dire di essere al mare mentre si è in montagna, ma il colmo dei colmi…non si può assolutamente spegnere il telefonino!"Perché avevi il cellulare spento? E’ tutto il giorno che ti chiamo….cosa stai combinando?", "Ma cara, ero in una zona in cui non c’era il segnale… " "E chi ci crede?"
Comunque, amici miei, morale della favola, la tecnologia aiuta, è progresso, ma talvolta bisogna anche metterla da parte, per lasciare spazio ad un briciolo di intimità, per far volare la nostra immaginazione, e perché no, per farci finalmente i cavoli nostri in santa pace!!!
Bacioni a tutti quanti dalla vostra Audi Carol.Personaggio di Claudia Perticaroli

Audi Carol
Pubblicato Giovedì 25 agosto, 2005 
alle ore 9:57
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