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La Box Marche di Corinaldo inaugura “Piazza Baldassarri”

Una dedica al socio fondatore Giuseppe scomparso nel 2004

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clicca per ingrandireVenerdì 22 luglio la Box Marche inaugurerà “Piazza Baldassarri”, dedicata all’amico Giuseppe, socio fondatore dell’azienda scomparso nel gennaio del 2004. Al cancello 3 dell’azienda cartotecnica di via San Vincenzo a Corinaldo (AN), davanti alle istituzioni, ai soci, a tutto il gruppo di collaboratori e partner di Box Marche ed alla cittadinanza, verrà presentata la piazza progettata dall’architetto Petrini, che ospita la scultura realizzata dall’artista Monica Rafaeli intitolata “Flusso Vitale”.

Il programma prevede per gli invitati alle ore 19 la Cerimonia di intitolazione Piazza Baldassarri e l’inaugurazione della scultura alla presenza di S.E. Mons. Giuseppe Orlandoni Vescovo di Senigallia, Enzo Giancarli Presidente della Provincia di Ancona, Livio Scattolini Sindaco di Corinaldo e l’AD di Box Marche Tonino Dominici; mentre al pubblico la piazza sarà aperta a partire dalle 22,00 con il concerto del maestro Federico Mondelci (sassofoni) accompagnato da Paolo Biondi (pianoforte), con musiche di Bernstein, Molinelli, Piazzolla, Gershwin. Il maestro Mondelci è apparso solista con le più importanti Orchestre, tra le quali l’Orchestra Filarmonica del Teatro alla Scala, nell’Ambito dei Festival Mondiali del Sassofono rappresentando l’Italia in Germania, Giappone, Stati Uniti, Spagna e Italia.
Flusso Vitale è una scultura che testimonia il forte legame di Box Marche con l’arte, la cultura ed il suo luogo di origine. Quel territorio che ha visto nascere, svilupparsi e crescere l’azienda, condividere le passioni e la sfida del gruppo di persone che l’hanno concepita.
“La forma di “Flusso Vitale” descrive la vita di una persona. La vita di Giuseppe Baldassarri.”
L’artista Monica Rafaeli racconta così la sua opera commissionata dall’AD di Box Marche Tonino Dominici. “Nel concepirla ho voluto conoscere la storia di questa persona così attaccata alla terra. Ho conosciuto le sue origini contadine e le sue intuizioni. Una persona con grandi aperture mentali che lo condussero ad investire in qualcosa di nuovo. Dalla terra al futuro. La forma circolare di “Flusso Vitale” che prende avvio dal terreno attraverso dei solchi e che contiene terra, riporta nella sua parte iniziale segni che ricordano qualcosa di vegetale, semi, foglie… Procedendo nel suo percorso circolare la scultura si trasforma in origami di metallo, le cui forme spigolose e triangolari ricordano le forme della realtà contadina, l’aratro, la vanga… Ma gli origami rappresentano anche il gioco. Lo spirito fantasioso dell’azienda. Il materiale di cui sono fatti non è più ferro ma acciaio che sta a significare il futuro. Nel mezzo del percorso alcune fasce di tessuto a rappresentare il lavoro umano, la tessitura come il concatenarsi degli eventi.”

La culla di questa opera d’arte è la piazza che prende il nome di Baldassarri progettata dall’architetto Petrini. “E’ interessante notare – spiega Petrini – che ad oggi il confine fra industria e agricoltura, fra spazio meccanicamente automatizzato e spazio naturale, fra la condizione artificiale dello spazio lavorativo e quella naturale della campagna è segnato da un lembo di terra per meeting, presentazione prodotti e spazi di rappresentanza. E’ ciò che succede alla “Box Marche” in cui una dimensione “orizzontale” delle cose è stata ritagliata nella parte terminale della proprietà dell’azienda, a confine con i campi.”
Giuseppe Baldassari, nato a Corinaldo, aveva tre fratelli ed abitava nella grande casa sulla collina insieme ai suoi genitori ed alle famiglie dei cugini. Visse in questa grande famiglia di mezzadri con il sogno di riscattarne la condizione comperarsi il “fondo”” e diventare imprenditore in proprio. Acuto osservatore e pensatore, poco incline ai lavori manuali, ma lungimirante e naturalmente portato agli affari, riuscì nel suo intento nell’anno 1978. Il sogno era diventato realtà. Prese così in mano le redini della sua famiglia e dopo alcuni anni di intensa attività nel settore agricolo, artigianale e commerciale, si accorse che essere imprenditore della terra non bastava più. Con lungimiranza, determinazione e voglia di fare l’uomo venuto dalla terra diversificò le proprie attività creando nuove iniziative per sé e per la sua grande famiglia che nel frattempo era cresciuta con le nuove generazioni (figli e nipoti).

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