Ostra Vetere: osservazioni al progetto di riqualificazione della passeggiata di via Marconi
Tiglio malato o fastidioso?
Qualche settimana fa è stato dato ampio risalto dagli organi di informazione locale al progetto di "Riqualificazione della passeggiata di via Marconi" del Comune di Ostra Vetere. Una spesa di circa 70.000,00 € per un tratto "strategico" dell’area urbana, dove in poche centinaia di metri si concentrano numerose attività commerciali (bar, pizzeria, negozi, ecc.), studi medici, banca, parcheggi e maestose alberature che fanno da cornice ad uno splendido scorcio panoramico che spazia dai colli limitrofi fino ai Monti Sibillini.
Dopo aver visionato il progetto, anche grazie alla piena disponibilità e cortesia del Sindaco e degli Uffici Comunali, ho presentato alcune osservazioni e suggerimenti nella speranza che possano essere prontamente discussi, sia a livello politico che tecnico, per un loro eventuale accoglimento. Nulla o quasi da eccepire sul progetto, che potrebbe prevedere piccoli accorgimenti migliorativi (come, ad esempio, la piantumazione di una siepe protettiva formata da essenze autoctone, l’inerbimento della superficie permeabile attorno al fusto degli alberi, la realizzazione di un "View-Point" didattico-panoramico, ecc.). Quello che, però, mi ha lasciato letteralmente … basito è stato un passo delle relazione tecnica che giustifica l’abbattimento di una vigorosa pianta di tiglio perché, cito testualmente: "…palesemente malato, alla base del fusto…".
Ora, se questa affermazione (corredata da una specifica e necessaria analisi fitopatologica) fosse stata fatta da un agronomo o da un botanico, non avrei avuto nulla da ridire. Quello che stona – a mio modesto modo di vedere – è che la certificazione dello stato di salute della pianta e la conseguente "sentenza di morte" porta la firma di un Geometra, peraltro persona validissima e molto qualificata.
Anche ammesso che la pianta sia effettivamente malata (cosa assolutamente da dimostrare, perché il tiglio in questione sembra tutto fuorché prossimo alla morte …), per verificare lo stato di salute di una pianta adulta oggi si usa, ad esempio, l’innovativa tecnologia denominata "V.T.A." (Visual Tree Assessment), poco invasiva per la pianta e di assoluta garanzia ed efficacia nel valutare i parametri vitali e di stabilità della pianta stessa. A questo punto la "vera" giustificazione per l’abbattimento dell’ingombrante tiglio sembra essere, alla luce di quanto si legge nella relazione, quella legata all’ampliamento della zona di "carico e scarico" posta di fronte al modesto centro commerciale "Le Ginestre".
Ora, se si vuole comunque abbattere l’albero, ci sono tanti mezzi più o meno leciti per farlo (quante maestose querce, prossime a zone da urbanizzare ed edificare, si ammalano più o meno "misteriosamente" da una settimana all’altra senza aver mostrato segni di sofferenza fino a quel momento ?). Quello che si vuole far comprendere, in questo caso specifico così come per altri casi simili, è il valore della "vita" che è presente in ogni essere vivente e specialmente in un albero adulto, che con il processo di fotosintesi clorofilliana ci regala ossigeno, mentre con la sua chioma favorisce la sosta, il rifugio e l’alimentazione a numerose specie di vertebrati ed invertebrati, anche in ambito urbano.
Prima di abbattere un albero ci sono tante soluzioni da percorrere, se non altro come forma di rispetto per una "semplice" ma pur sempre "utile" pianta, e nell’occasione, almeno in fase progettuale, non sono state assolutamente prese in considerazione in base all’uguaglianza: pianta malata = abbattimento.
Per concludere, a parere dello scrivente questo progetto ed altri che hanno rilevanza ambientale, paesaggistica o naturalistica a livello locale e/o sovra-comunale, nella loro fase "preliminare" (e, quindi, ancora in grado di subire variazioni anche significative) dovrebbero essere valutati – anche per una vera e propria partecipazione attiva e propositiva dei cittadini e delle associazioni interessate – da una specifica "Commissione per la tutela dell’Ambiente" o presentati, in presenza dei progettisti, in una riunione pubblica ampiamente pubblicizzata ed aperta a chi ne abbia interesse. In questo modo si eviterebbero eventuali "problemi" o polemiche (che qualcuno potrebbe poi definire "strumentali") nelle fasi pre- e post-esecutive del progetto.
Infine, progettazioni che interessano anche aspetti ambientali (es: verde pubblico, sistemazione strade comunali ed alberature, ecc.) devono essere supportate da relazioni tecniche redatte da professionisti iscritti agli Ordini Professionali e le cui competenze sono indicate dalle vigenti normative.
David Fiacchini
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