“Esperanto, lingua di Pace” e’ il titolo di un convegno che si terra’ giovedi’ 30 giugno alle ore 21 presso la Sala del Trono del Palazzo del Duca di Senigallia.
All’incontro partecipera’il professor Aldo Grassini presidente nazionale della Federazione Esperantista italiana, Marco Menghini, presidente delGruppo Esperantista Marchigiano e Daniela Bottegoni.
“Esperanto, non solo una lingua, ma soprattutto un sogno cosi’ come solo le grandi idee possono esserlo” dice il presidente Grassini, ricordando che la prima grammatica di esperanto e’ stata pubblicata nel 1887 ed il primo congresso universale si e’ svolto nel 1905.
Un “sogno” che coinvolge milioni di esperantisti nel mondo, prosegue il professor Grassini, “un sogno di pace perche’ l’esperanto e’ lingua che si base sul rispetto di tutte le culture, sul concetto che nessuna lingua deve prevalere”.Perche’ l’esperanto e’ una lingua che si fonda su tutte le lingue europee, ha una struttura molto semplice con solo 16 regole fondamentali e questo, secondo il Movimento Esperantista, ha una grande valenza democratica ed un grande valore nella comunicazione tra i popoli.”Rappresenta il rispetto delle culture valorizzando le diversita’” prosegue Marco Menghini, perche’ nella Comunita’ Europea, pur essendoci 21 lingue con pari dignita’, in teoria esiste un'”elite” , una lingua che “il piu’ forte”, politicamente ed economicamente, impone agli altri, l’inglese.Forse uno dei motivi per cui le istituzioni, piuttosto che osteggiare, restano indifferenti e’ proprio questo. Ma in questi ultimi tempi, qualcosa si sta muovendo.Al Parlamento italiano e’ stata presentata una proposta di legge per chiedere l’inserimento dell’insegnamento dell’esperanto nella scuola.
Nel frattempo giovedi’ 30 giugno le prime curiosita’ potranno essere soddisfatte, e le prime frasi in esperanto formulate.

Maria Pettinari