Fratture al torace, allo sterno. Persino una micro lesione alla spina dorsale é alle ossa interne.
A detta del medico legale che ha eseguito l’autopsia sulla docente universitaria di Ingegneria di Ancona e assessore comunale a Senigallia Maria Nilde Cerri, si tratta di fratture assolutamente compatibili con una precipitazione dall’alto. Il sostituto procuratore Rosario Lioniello, che di fatto ha riaperto il caso della morte della docente universitaria, trovata priva di vita venerdì scorso davanti alla Facoltà, non esclude che la donna possa essere caduta dal terzo o dal quarto piano. Ma è difficile capire cosa e successo quel pomeriggio.
Le testimonianze raccolte dai carabinieri sono discordanti. Solo una ragazza avrebbe visto la Cerri sentirsi male e accasciarsi.Altre persone hanno però riferito ai militari di averla notata prendere l’ascensore. Ipotesi che escluderebbe la caduta dall’alto.
Oggi i carabinieri torneranno nel polo universitario di Monte Dago. Il pm Lioniello sentirà presto il testimone che aveva riferito di aver visto la professoressa accasciarsi al suolo vicino al complesso che ospita l’ateneo. Una circostanza apparentemente incompatibile con le prime risultanze dell’autopsia, effettuata dal medico legale Loredana Buscemi. D’altra parte però, gli accertamenti medici svolti finora non avrebbero evidenziato segni visibili di lesioni esterne o escoriazioni sul cadavere. Elementi che porterebbero gli investigatori ad escludere scenari diversi da quello di un incidente o comunque di un atto volontario.
Solo gli ulteriori accertamenti permetteranno di rispondere ad alcuni interrogativi circa la compatibilità delle fratture con il massaggio cardiaco effettuato dai soccorritori o con una violenta caduta a terra avvenuta a causa di un malore o magari prima ed essa stessa causa dell’ improvvisa patologia. Non si esclude nulla.

di a.mas
dal Resto del Carlino