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La Cooperativa Terra e Cielo e Rigoberta Menchu’ per un caffe’ di pace

La presentazione domenica 5 giugno a Piticchio di Arcevia


Sarà il premio Nobel per la Pace, Rigoberta Menchù Tum, a presentare il “Caffè della Pace”, il caffè biologico nato dal progetto di commercio equo-solidale realizzato dalla cooperativa La Terra e il Cielo di Piticchio di Arcevia (An) e dalla Fondazione Rigoberta Menchù, con la collaborazione del Collettivo Guatemala-Moie di Maiolati Spuntini (An) e di Legacoop Marche.
La presentazione del “Caffè della Pace” avverrà domenica 5 giugno, alle 10, nella sede della cooperativa La Terra e il Cielo a Piticchio di Arcevia (An), un evento cui seguirà, nel pomeriggio, la festa per i 25 anni di attività di quella che è stata una delle imprese che, fra le prime, ha introdotto il metodo della coltivazione biologica nell’agricoltura marchigiana.
Il progetto per realizzare il “Caffè della Pace” nasce nel 2001, dall’incontro fra Rigoberta Menchù e la sua Fondazione, costituita dalla Menchù con il denaro avuto per il premio Nobel, nel 1992, con lo scopo di promuovere la pace e i diritti umani, che ha sede a Città del Guatemala, e la cooperativa La Terra e il Cielo. L’obiettivo è sostenere chi coltiva la terra a vendere i propri prodotti a prezzi equi e consentire quindi a queste persone di vivere dignitosamente là dove sono nate. Prende il nome “della Pace” per sottolineare il legame con il premio Nobel.
Viene coinvolta nel progetto la cooperativa guatemalteca “Canalena Union y Fuerza”, formata da 37 piccoli produttori Maya, che gestiscono direttamente appezzamenti di terreno in una vasta zona boschiva incontaminata, a 1.500 metri di altezza, nella Regione di Villa Canales in Guatemala, e che viene aiutata dalla Terra e il Cielo a riconvertire il terreno che coltiva.
Il caffè è la principale produzione di queste famiglie, che lo coltivano con le tecniche tradizionali. L’ombra degli alberi offre una protezione naturale alle piante, evitando sbalzi di temperatura, filtrando il sole e la pioggia. Gli agricoltori nutrono il terreno di materia organica e ne impediscono l’erosione.
La raccolta del caffè avviene in tempi diversi in quanto le bacche non maturano tutte insieme e per questo vengono scelte ad una ad una. Una volta separati dalla polpa, i semi vengono lavati in acqua limpida e sparsi su vaste spianate all’aria aperta, i terreiros, dove vengono smossi finché non risultano completamente asciugati dal sole tropicale.
I chicchi verdi essiccati vengono inviati alla cooperativa La Terra e il Cielo che ne cura la torrefazione, il confezionamento e la commercializzazione, destinando una parte del profitto alla Fondazione Menchù per progetti di sviluppo del popolo Maya.
Questo caffè verde biologico prodotto è composto di sola varietà “arabica”, la più pregiata, aromatica e dolce, con minore contenuto di caffeina rispetto alle varietà più usate.
Il “Caffè della Pace” è certificato come “Prodotto da agricoltura biologica” da Mayacert, l’organismo di controllo guatemalteco per la certificazione delle produzioni da agricoltura biologica, riconosciuto dall’Unione europea, e dall’Istituto Mediterraneo di Certificazione (IMC).

Redazione Senigallia Notizie
Pubblicato Venerdì 3 giugno, 2005 
alle ore 17:15
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