"Vivere è un’arte –diceva Ago– per un disabile è un arte due volte". Ago, alias Augusto Baldini, è l’uomo che ha fondato l’associazione di volontariato che oggi ha il nome di "Handicap&arte". Nata nel 1976 come società sportiva, dall’incontro di Augusto con una fisioterapista e attrice, Noemi Rinolfi, l’associazione si è trasformata, aggiungendo nelle sue iniziative un laboratorio di teatro integrato, cioè aperto a ragazzi portatori di handicap, non importa di che natura.
"Hai un associazione che si chiama Handicap Arte –le aveva detto la Rinolfi- ti sei legato i pennelli ai polsi per dipingere i tuoi quadri (Ago aveva gli arti paralizzati fino alla spalla eppure ci ha lasciato, oltre a parecchi disegni, moltissimi scritti nel computer dell’associazione ed anche un libro), hai mai pensato al teatro? Uno strumento potente per tirar fuori l’energia vitale, le potenzialità, le possibilità espressive e anche quel che c’è di inquieto, di irrisolto nell’essere umano, ti pare?".
Alla morte di Ago, avvenuta nel 1999, chiusa l’attività sportiva, quella teatrale è rimasta l’attività portante dell’associazione. Il primo nucleo di laboratorio si crea nel 1998 come un esperimento ("la strada si fa percorrendola" – usava dire Ago), con l’idea cioè di accogliere tutto quello che arrivava solo cercando di comprendere, come un piccolo gruppo di amici.
"Nel teatro – ancora la Rinolfi, regista del gruppo – c’è un lavoro che partendo dal corpo tira fuori la creatività personale. Ci possiamo permettere di uscire da noi e quindi di metterci in rapporto diverso con le altre persone. E forse con la disabilità abbiamo anche bisogno di uscire dal nostro ruolo, di entrare in altri ruoli, in altri contesti". Dall’inizio del laboratorio sono stati messi in scena diversi spettacoli di cui uno, "Al di là dell’amore e del dolore", interamente costruito su testi scritti da disabili, molti scritti dallo stesso Ago. L’associazione, sempre molto attiva, ha al momento concluso, grazie anche alla collaborazione del Centro servizi per il volontariato, due corsi di formazione, tanta era la richiesta. Dodici e nove incontri per insegnare ai volontari e operatori sociali, che parteciperanno ai laboratori teatrali-espressivi, il lavoro sul corpo, il movimento e l’espressività scenica, le modalità, le tecniche e le finalità del lavoro del laboratorio teatrale. Da mercoledì 5 aprile è invece partito il laboratorio teatrale con i disabili, gli educatori dei centri ed i volontari, il cui scopo principale è quello di arrivare alla consapevolezza delle potenzialità del proprio corpo, a partire dal movimento nello spazio, dalla pratica delle azioni fisiche e delle relazioni con l’altro, per giungere infine all’espressività scenica. I 36 incontri infatti, che dureranno fino alla fine dell’anno, sono divisi in 3 gruppi di tematiche: "il limite del corpo come risorsa e la normalità come stereotipo da abbattere", "dalla persona al personaggio" ovvero la ricerca su posture, stati d’animo e vocalità della propria maschera e "l’espressività scenica".
L’associazione inoltre sta svolgendo incontri di due ore settimanali di Musicarte, che hanno come oggetto il lavoro motorio come ricognizione spazio-temporale della propria persona fisica e più in particolare, al centro La casa dei ricordi, per gli ammalati di Alzhaimer, si lavora anche sulla costruzione e animazione di burattini come ricostruzione dello spazio temporale della propria memoria e al centro Rsa Tomasello, centro residenziale per i malati mentali gravi, si lavoro sul gioco e sul riconoscimento di sé e degli altri nella relazione.

Associazione Handicap & Arte
Tel: 0721/451912 //handicapearte.altervista.org