Una folla di amici ha riempito il sagrato, e addirittura la strada, per stringersi intorno ai parenti della piccola Ginevra C. nel giorno del dolore. Un addio straziante per la bimba che il 10 maggio avrebbe compiuto due anni, ma che un’improvvisa meningite ha strappato all’affetto dei suoi cari venerdì scorso.
Il rito funebre è stato celebrato da monsignor Gerardo Rocconi, parroco della chiesa di S.Michele Arcangelo a Sant’Angelo. Una cerimonia sobria e rigorosa come desiderato dai parenti. Una famiglia molto discreta, che ha deciso di non rendere il dramma che l’ha colpita ancor più pubblico di quanto la morte fulminea lo abbia già reso.
Il parroco ha fatto appello alla fede dei presenti, rincuorandoli del fatto che "Ginevra è ora luce e gioia del Signore – ha ricordato don Gerardo – e nel giorno della resurrezione sboccerà come un fiore nella primavera eterna".
La sua missione terrena è terminata, anche se rimane difficile accettare la morte di una creatura che si è appena affacciata alla vita.Perché sia capitato se lo sono chieste le nonne e poi la mamma, rivolgendo lo sguardo alla piccola bara bianca ai piedi dell’altare.
"Sei stato un regalo inatteso e bellissimo – le ha detto la nonna Anna – una bimba capace ogni giorno di donare sorrisi e colorare la vita di tutti. Addio folletto dai capelli rossi ora da lì dispenserai tutto il bene a noi che rimaniamo".
Poi la nonna materna. "Ciao principessa – l’ha salutata nonna Tiziana- adesso tornerai a brillare come una stella cometa. Non potrò più abbracciarti, stringerti forte a me e accarezzare quei tuoi magnifici capelli rossi. Ricordo ancora quando sei nata in un paesino fatato e, come in una favola, passavi le giornate a giocare con gli animaletti e poi ti addormentavi nella tua culla di legno". Infine il commosso saluto della mamma Giulia con tra le mani un cavallino di peluche, fuori un ultimo bacio del padre Francesco.

di Sabrina Marinelli
dal Corriere Adriatico