Saccheggio al Perticari di Senigallia: ritrovate sei stampe
Non erano state rubate ma riposte in magazzino
Non erano state rubate, ma semplicemente riposte nel magazzino del Perticari. Sono state ritrovate sei delle ventiquattro opere scomparse dalla storica sede del liceo Perticari. Una svolta inaspettata sulla sparizione del patrimonio artistico e culturale di Palazzo Gherardi, che fa scendere a 18 il totale delle stampe e dei dipinti di cui ancora non si hanno notizie. Ma che soprattutto getta sul "giallo" altri dubbi e interrogativi sulla reale fine che hanno fatto le tele e e i quadri patrimonio dello storico istituto.
Intanto ieri mattina è stata ultimata l’installazione di un sistema d’allarme, per preservare la mole di reperti storici, archeologici e scientifici ancora custoditi nell’edificio in via dei Portici Ercolani. A rinvenire cinque stampe ed una fotografia di fine Ottocento è stato il dirigente scolastico del classico, Giuliano Bonvini nell’attuale magazzino del liceo in via Rossini.
Sono quindi di nuovo al sicuro – anche se in realtà non avevano mai lasciato la scuola – le stampe di Giovanbattista Balzar, cinque vedute raffiguranti rispettivamente: "L’anfiteatro Flavio", "Il corridoio interno del Colosseo", "L’arco di Tito", "La piazza del Popolo" e "L’arco di Druso".
Insieme alle immagini dell’antica Roma, è stata ritrovata anche la foto più antica degli studenti che hanno frequentato il liceo classico, immortalati nel 1895 con un professore. Infine negli scatoloni era conservato anche un reperto, che non rientra nell’elenco delle opere smarrite. Si tratta della bandiera tricolore dell’istituto con lo stemma dei Savoia.
Dall’avvenuta denuncia di scomparsa, il preside si è messo all’affannosa ricerca tra gli oggetti ancora imballati, in seguito al trasloco del liceo.
"Quando avviene un trasloco può capitare che non venga ritrovato tutto immediatamente – spiega il preside – quindi ci siamo messi a cercare nel magazzino e alcuni giorni fa ci siamo accorti che le stampe, una fotografica storica e la bandiera erano ancora in nostro possesso. Finita la ricerca, sabato abbiamo avvisato i carabinieri che stanno indagando al caso".
Il preside rassicura anche su un altro fattore, frutto di fraintendimento tra le polemiche preelettorali che hanno fatto scattare il caso.
"Ho letto e sentito più volte – precisa Bonvini – che era andato perso anche il patrimonio scientifico, ossia tutte le apparecchiature e i reperti del l’ex laboratorio. Ma non è affatto così perché questi materiali sono tuttora custoditi al primo piano di Palazzo Gherardi, dove proprio ieri è stata ultimata l’installazione di un sistema d’allarme che ne garantirà la loro custodia".
A questo punto si ridimensiona anche il valore delle opere scomparse che non sarebbe di dieci milioni di euro, astronomica cifre riferita all’intero patrimonio del Perticari, scientifico compreso.
La stima infatti di tele e stampe, uscite dall’aula magna e finite chissà dove, si aggirerebbe intorno sl a dieci milioni, ma delle vecchie lire. Il materiale in dotazione all’ex laboratorio, che per ragioni di spazio non può essere trasportato nella sede provvisoria del liceo, conta pezzi unici e parecchio datati.
Per rendere l’idea della mole di materiale ancora custodito nelle storiche mura di Palazzo Gherardi, il preside spiega che ci vorrebbero due tir per trasportarlo. Anche il perché le sei opere ritrovate non si trovassero insieme a quelle ancora disperse, lo chiarisce proprio lui.
"Queste sono di proprietà del liceo – dichiara Bonvini – le altre invece appartengono al Comune, quindi al momento del trasloco non le abbiamo prese".
Dei diciotto pezzi mancanti all’appello che idea si è fatta?
"Le ipotesi sono due – conclude – o sono stati rubati oppure sono finiti in qualche scantinato del comune e prima o poi verranno fuori".
di Sabrina Marinelli
dal Corriere Adriatico
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