Maxifurto di opere d’artea Senigallia, scambio di accuse
Comune nel mirino per la clamorosa razzia a palazzo Gherardi
Non ci sono più dubbi: a Palazzo Gherardi è stato perpetrato uno dei furti più clamorosi di cui ci si ricordi a Senigallia. A confermarlo é lo stesso Comune, proprietario di gran parte del patrimonio sottratto, che (non senza,imbarazzo e limitandosi a una nota non firmata) ha confermato ieri di aver presentato anch’esso alla locale stazione dei carabinieri denuncia di furto dei dipinti e delle stampe custoditi negli ex locali del liceo classico "Perticari" a Palazzo Gherardi.
I locali erano desertì e inutilizzati dal maggio 2001, quando furono dichiarati inagibili con il relativa trasferimento del liceo.
La notizia della razzia delle 24 opere era filtrata sabato, quando gli avvocati Roberto Paradisi e Mirco Minardi, incaricati dal comitato "Salviamo il classico", avevano presentato un esposto-denuncia ai carabinieri stessi. Tuttavia restava ancora un dubbio: è possibile che quei quadri siano stati portati altrove da responsabili del Comune per preservarli al meglio, visto lo stato d’inagíbilita di palazzo Gherardi?
Il dubbio è stato sciolto dal Comune stesso: "Di quei quadri non ne sappiamo più nulla – dice in sintesi la nota – Anzi, abbiamo denunciato il furto già un mese fa".
Il Comune, da quando lo scorso dicembre 2004 è venuto formalmente a conoscenza, attraverso un sopralluogo congiunto con alcuni insegnanti dell’Istituto Perticari, della scomparsa dai locali di Palazzo Gherardi dei dipinti e delle stampe antiche, ha effettuato una ricognizione completa in tutti i depositi e strutture interne, per verificare se il materiale fosse stato trasferito in altre sedi. Una volta preso atto degli esiti di questa verifica, l’Ente ha proceduto a sporgere denuncia di furto, fornendo ai carabinieri tutti gli elementi utili per ricostruire un quadro preciso di tutti coloro che, nel periodo presumibìle nel quale è avvenuto il furto, hanno avuto accesso all’immobile per conto del Comune.
Le ventiquattro opere sottratte (dipinti del ‘700, stampe dell’800 e tre fotografie di proprietà del Liceo "Perticari") hanno un valore artistico e storico notevolissimo: si parla di almeno una decina di milioni di euro.
Il Comune sottolinea come tutte le opere scomparse siano coperte da polizza assicurativa, anche se gli avvocati Paradisi e Minardi mettono in evidenza l’omissione da parte del Comune stesso del proprio diritto-dovere di custodia.
"Le – negligenze dell’ente pubblico sono evidenti dice l’avvocato Minardi – é alla luce delle stesse dubito che una compagnia assicurativa possa risarcire così facilmente un danno così ingente".
Vittorio Sgarbi conferma la volontà di presentare un’interrogazione al ministro dei Beni culturali.
di Marco Benarrivo
da Il Messaggero
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