All’Auditorium San Rocco di Senigallia appuntamento con Giovanna Botteri
Tra informazione e democrazia e la vicenda di Giuliana Sgrena
Si terrà oggi, mercoledì 16 marzo, il tanto atteso incontro con Giovanna Botteri, la giornalista e conduttrice del TG3, rinviato alcune settimane fa a causa del protrarsi della sua permanenza in Iraq. La recente, drammatica vicenda di Giuliana Sgrena moltiplica i motivi di attenzione per questo appuntamento, organizzato dalla Scuola di Pace "V. Buccelletti" in collaborazione con il Consiglio delle Donne di Senigallia e destinato ad esplorare i temi dell’informazione e democrazia, partendo appunto dal recente rapimento Sgrena con tutto quanto ne è seguito.
L’incontro si svolgerà alle ore 21 presso l’Auditorium di San Rocco, dove la Botteri sarà intervistata dal Franco Elisei, caporedattore de "Il Messaggero" di Pesaro, già collaboratore del "Corriere adriatico" e docente a contratto di Etica della comunicazione all’Università di Urbino.L’incontro sara’ trasmesso in diretta su Radio Duomo 95.2 Mhz.
Giovanna Botteri è nata a Trieste e si è laureata in filosofia con il massimo dei voti, ottenendo un dottorato in storia del cinema alla Sorbonne di Parigi. Ha collaborato con "Il Piccolo" di Trieste e "l’Altoadige" di Bolzano. Assunta alla redazione esteri dal TG3 Rai nel 1989, da allora ha coperto come inviata la crisi balcanica in tutte le sue tragiche vicende. Assieme a Miran Hrovatin, ucciso a Mogadiscio nel 1994, ha filmato l’incendio della biblioteca nazionale di Sarajevo, la strage del pane e quella del mercato che portò all’intervento Americano, la fuga da Sebrenica e le fosse comuni. È stata poi in Albania a documentare la rivolta di Valona, in Kossovo dai primi massacri dell’89 fino alla guerra, entrando con i primi blindati dell’esercito italiano a Pec’ e scoprendo gli eccidi ed i morti. Nel 1991 fu a Mosca durante il tramonto dell’era Gorbaciov e poi in Algeria, Iran, Sudafrica e anche Afghanistan, fino al crollo del regime talebano. Infine, molte volte è stata in Iraq, quando Saddam aprì le prigioni nell’ottobre del 2002 per le ispezioni ONU e poi durante la guerra e i bombardamenti, che filmò per prima il 20 marzo 2003, fino all’arrivo dei carri armati americani.
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