12° Meeting del Geometra: Bioarchitettura, la strada del presente
Nelle Marche previsti 2000 alloggi popolari con la prerogativa della qualita'
Agevolazioni sull’edilizia di abitazioni popolari, nel segno di un costruire rispettoso dell’ambiente. Questo l’asse portante del dodicesimo Meeting del geometra, tenutosi giovedì 10 febbraio a Palazzo del Duca, a Senigallia. Organizzato dalla Geoservice, il centro servizi per geometri della provincia di Ancona sito a Moie di Maiolati Spontini, ha avuto come titolo "La bioarchitettura nell’edilizia residenziale pubblica ed è stato importante punto di scambio tra professionisti. Lo stimolo generante è stata l’approvazione nel novembre scorso del Piano regionale di edilizia pubblica per il 2004/2005. Sulla scorta della nuova normativa, per ridurre le tensioni abitative nelle Marche, è stato previsto un sistema articolato di interventi di edilizia pubblica, per calmierare il mercato delle locazioni. Sono inoltre in programma incentivi alla riqualificazione urbana, tramite sinergie tra interventi pubblici e privati, attivando forme di sperimentazione di sostenibilità ambientale.
"Stimiamo che complessivamente saranno oltre 2.000 alloggi – ha detto Cataldo Modesti, assessore regionale a lavori pubblici, urbanistica e edilizia -. Le risorse destinate alla sperimentazione, invece, probabilmente non saranno tantissime".
Le ditte potranno partecipare al bando della Provincia, non appena uscirà, per l’assegnazione di contributi. Ma le nuove costruzioni dovranno tenere conto degli errori del passato: che le case popolari non siano più pessimi esempi di architettura. Una qualità dell’abitazione che parta dai materiali impiegati per un discorso non più avveniristico di ecocompatibilità.
"Il Piano regionale prevede di premiare la qualità" ha garantito Giorgio Girotti Pucci, ingegnere dirigente della Regione Marche.
"Oggi il bisogno di casa necessita di maggiore rispetto" ha insistito Francesco Stefanelli, vicesindaco di Senigallia e assessore all’urbanistica.
Un esempio di bioarchitettura è venuto da Valentino Mandolini, presidente regionale Confcooperative, che sotto questa ottica sta realizzando stabili proprio a Senigallia, ma anche a Pesaro, Fano, Ancona.
"I costi sono maggiori perché le soluzioni di materiali sono più dispendiosi – ha spiegato – ma almeno si ha la consapevolezza di avere un complesso edilizio più salubre e che costerà meno nella gestione".
Hanno dimostrato questo anche le relazioni di Angelo D’Amico, presidente Bioarchitettura Marche, e Patrizia Mazzoni, architetto toscano specializzata in Bioarchitettura che ha osservato: "Perché si parla di bioarchitettura? E’ la solita architettura, ma quel "bio" davanti sottolinea le colpe passate, perché abbiamo immesso nell’ambiente prodotti di sintesi difficilmente smaltibili".
Luca Orletti
Direttore Geoservice
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