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A Senigallia sta per cominciare un affascinante viaggio tra i sapori dell’Adriatico

Azzurro come il mare ovvero i Laboratori del Gusto del pesce azzurro


Un’affascinante viaggio tra i sapori dell’Adriatico. Un’opportunità importante di visibilità per il nostro territorio colta dall’Assessorato alle Attività Economiche del Comune di Senigallia. Un progetto di promozione che verrà presentato nei prossimi giorni in conferenza stampa.
A Senigallia sta per prendere il via "Azzurro come il mare", i cui Laboratori del Gusto sveleranno tutti i segreti di sarde, suri, alici, sgombri, morgani, mazzole, sardoni, aguglie, lanciardi… Specie ittiche dagli aromi di un tempo tutte da scoprire.
Nelle Marche si pesca dell’ottimo pesce azzurro e a Senigallia importante distretto della ristorazione italiana lo si sa di certo cucinare. La fama del pesce azzurro ha origine antiche, il garum è la più famosa salsa di pesce azzurro che risale ai tempi dell’antica Roma, preparata a base di sgombri, sardine e acciughe. In passato il pesce azzurro era considerato un pesce povero e di qualità inferiore, "plebeo" perché era l’alimento principale dei pescatori e delle loro famiglie ed era possibile trovarlo solo nelle osterie più popolari. Oggi medici e nutrizionisti lo portano alla ribalta e ci invitano a riscoprire il ruolo che questo tipo di pesce può avere per una sana ed equilibrata alimentazione. L’ideale, sostengono i medici, sarebbe consumare pesce azzurro almeno tre volte alla settimana. E di certo, oltre che al nostro palato ne guadagnerebbe anche la nostra salute!
E anche coloro che da sempre apprezzano il sapore ed il profumo di mare che il pesce azzurro conserva, forse ancora non sanno quanto ricca e variegata sia questa famiglia di specie eterogenee.
Senigallia, è centro di millenaria storia marinara, ed è stata la prima colonia romana sull’Adriatico. All’epoca dei Della Rovere, per la sua posizione favorita, il suo porto divenne il centro dei commerci marittimi dell’intero Ducato di Urbino. Il suo mare potrebbe raccontare secoli di storia, e così il porto e la sua marineria che fino a pochi decenni fa ospitava innumerevoli barche da pesca. Particolarmente suggestive e dense di significato le loro vele, perché racchiudevano una storia tutta particolare, fatta di lavoro e dedizione, per ogni vela la storia di una famiglia di pescatori. Il rito della pesca, suggestivo ed emozionante, scandito dal ritmo delle stagioni, si rinnova ancora oggi: le barche con le reti, il porto-canale animato dal richiamo dei pescatori, il pesce appena pescato dall’inconfondibile riflesso argenteo.

Alessandro Piccinini
Pubblicato Martedì 8 febbraio, 2005 
alle ore 9:46
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