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Per la Goldengas derby tabu’: Spar Pesaro-Goldengas 92 a 88

Falco Spar, una vittoria al peperoncino

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Nemmeno con una Falco sulle ginocchia (Paparella out, Del Cadia a un quarto dei giri, Marcante ancora scosso da una settimana passata tra polemiche e scioperi bianchi) la Goldengas riesce a sfatare il tabù pesarese (con questa, fanno sei sconfitte su sei): ma la battuta di arresto, stavolta, brucia anche di più per il modo in cui è arrivata e per le conseguenze che può produrre.E’ stato un derby accesissimo, e lo si capisce anche solo dando un’occhiata veloce alle note del tabellino: ma per i primi tre quarti, vi garantiamo che in campo non era successo nulla di meno che corretto. Poi ci hanno messo del loro i signori in grigio e, ad onor del vero, anche qualcuno della squadra ospite.
Partiamo subito, allora, dell’episodio che ha deciso la partita. Siamo ad un minuto dalla fine del terzo quarto, la Falco Spar conduce 57-53 ma Senigallia è in rimonta (4 punti in fila di Barantani, prima la squadra pesarese ha sciupato due palle per il +10). Spagnoli va a segnare in penetrazione e prende anche fallo (?) da Panichi: il fiorentino ex-Scavolini se ne lagna con gli arbitri, ma non sembra che travalichi i confini della buona educazione.Tecnico, invece.
Alla Goldengas non la prendono bene, gran tumulto sia in panchina che sugli spalti (foltissima come sempre la rappresentanza di tifo ospite), Spagnoli sbaglia anche uno dei due liberi del tecnico. La palla è ancora della Spar, che serve in area Polselli: stavolta il contatto con Pazzi sembra più evidente – insomma, il fallo ci può anche stare. Pazzi fa una scena madre, manda a quel paese platealmente gli arbitri, uscendo prende a calci la panchina. Altra geremiade di tiri liberi, e alla fine la Falco si trova ad aver piazzato un 12-0 senza nemmeno giocare.Siamo sul 69-53, poi Corsini mette una bomba e l’ultimo quarto comincia con la Goldengas sotto di 13.Sino a lì, la partita era stata equilibrata e piacevole: splendidi Londero (che ha fatto l’organizzatore di gioco e il risolutore) e Spagnoli (tre bombe in fila), da una parte, e dall’altra Berlati (il solito cecchino) e Panichi (travolgente il suo secondo quarto).Tre quarti giocati ad inseguirsi, con vantaggi risicati (massimo il +5 di Senigallia al 13′ e, per la Spar, il +8 poco prima che si scatenasse il suddetto bailamme). Ma torniamo all’ultimo quarto. Ovviamente, Berlati e company hanno la bava alla bocca, ma sono bravi a tradurre la furia in gioco: non così Barantani, che da terra scalcia Marcante, il quale reagisce – fuori tutti e due, e stavolta ci pare che sulla decisione nessuno possa eccepire alcunchè. Da lì in poì, si riprende a giocare a pallacanestro: Senigallia dimezza il distacco (8-0 con due bombe di Corsini, scatenato nel finale) e si avvicina sempre più. A 3′ dalla sirena Berlati sbaglia (fuori equilibrio) addirittura la bomba del 78 pari. Poi l’ indomabile Macchniz esce per un problema muscolare e il finale è tutto pesarese: il Chief segna un canestro cruciale, ma quello della staffa è di Gambacorta (86-77 a 1’40 dallafine).Negli spogliatoi, Galetti fa il signore ma non può non menzionare l’arbitraggio: "Decisioni cervellotiche hanno condizionato la partita: non dico che l’avremmo vinta, ma non meritavamo tutta questa severità: con Riva del Garda domenica avremo due giocatori in meno".
di Giacomo Mariotti
dal Corriere Adriatico

Redazione Senigallia Notizie
Pubblicato Lunedì 7 febbraio, 2005 
alle ore 10:46
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