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Targato H alla rassegna “Malati di niente”

Venerdi' 21 gennaio al Teatro Studio San Floriano di Jesi

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clicca per ingrandire“Passaparola, a teatro al prezzo di una birra” è l’invito rivolto ai teen agers dal cartellone del Teatro giovani di Jesi. Un invito al divertimento, all’allegria, ma anche alla riflessione e all’incontro con il fascino del palcoscenico, al prezzo contenuto di una serata in birreria.
Giunta alla settima edizione, la stagione di Teatro Giovani diretta dal Teatro Pirata e promossa dal Comune di Jesi (sponsor Banca Popolare di Ancona e Pieretti Planet) prosegue venerdì 21 gennaio alle ore 21,15 al Teatro Studio San Floriano con uno spettacolo che farà molto ridere e anche molto riflettere.
Il tema è quello dell’handicap, e in scena sarà proprio un attore disabile, un attore di straordinario talento che sta molto facendo parlare di sé. Lo spettacolo, dal titolo TARGATO H, viene proposto da una compagnia di Senigallia, la Brigata Arlecchino, ed è rappresentato a Jesi nel quadro della collaborazione tra Stagione di Teatro Giovani e “Malati di niente 2005”, la rassegna jesina impegnata nata per simolare il dibattito intorno al disagio mentale e per promuovere reti sociali solidali.
TARGATO H (interpreti: David Anzalone, Luca Ardenghi, Paolo Severini) è uno dei rari esempi di comicità di un handicappato sulla propria condizione. Attraverso il riscatto della risata, viene lanciato l’invito a tutti i “diversi” ad alzarsi e gridare senza, però, prendersi mai troppo sul serio… E’ un esperimento culturale, politico e artistico eccezionale sia per il modo nuovo di affrontare questo tema sia per l’altissima qualità raggiunta dallo spettacolo. E’ un nuovo modo di vedere l’handicappato, un nuovo modo di ridere su e con l’handicap senza pietismo e drammi.
Tramite l’elaborazione comica di fatti apparentemente drammatici vissuti giornalmente da Zanza, la disabilità diviene una targa che, come una scatola magica, sprigiona opportunità inaspettate di riso. Una risata cosciente, meditata, profonda, se vogliamo amara ma usata dall’autore-attore come mezzo di lotta contro le concezioni pietistiche e conservatrici che fanno dell’handicappato una vittima bisognosa di carità. Da questo spettacolo, in cui Zanza utilizza battute taglienti e intelligenti come vuol la miglior tradizione dei comici impegnati, traspare l’opposto: l’handicappato, essere di per sé comico, può essere un “pirla” come tanti.
dall’Ufficio Stampa

Pubblicato Mercoledì 19 gennaio, 2005 
alle ore 10:09
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