Balthasar Guardacci in arte Gnocchi ieri ci ha cambiato la vita
Al Teatro la Fenice di Senigallia i racconti surreali di un imbonitore
Con la sua solita scanzonata ironia surreale ed intelligente, Gene Gnocchi ieri sera al Teatro La Fenice di Senigallia ha coinvolto il pubblico in una “convention” dell’assurdo, ma non tanto, dove un mitico Balthasar Guardacci, in soli ottant’anni, ci ha proposto un corso per cambiare la nostra vita.Uno sguardo nonsense della realta’ che ci circonda fatta di mananger alla ricerca della propria autostima, del successo , di corsi che ci facilitano la vita, e di psicologi da talkshow.Percio’ Balthasar Guardacci/Gnocchi e’ perfetto mentre arringa noi “corsisti” a seguire il metodo dei numeri da associare a dei fatti per ricordarli meglio, e poi altri numeri per associare un opinione ben confezionata a quei fatti, e che importa se poi non c’e’ molta attinenza, l’importante e’ velocizzare, semplificare “sostituire il perche’ con il semmai…il forse con il quantunque…il magari con l’impercciocchè…”.Un metodo efficace per non sentire la mancanza di una persona cara, tecniche di postura nella bara, ma sopratutto come smettere di sognare, evitando di indossare un “pigiamino di filanca”, catalizzatore dei sogni di tutto il vicinato, un pigiamino che indossava sicuramente Marx quando ha “sognato la vittoria del proletariato sul capitalismo” o, in tempi piu’ recenti Berlusconi per sognare le aliquote IRPEF.
Ma tutto sommato, e’ saggio il suggerimento del palombaro polacco nano incontrato nei fondali di Capri a 4000 e/o 5000 metri, che spunta da un’oblo del Titatic, e regala un mucchietto di neve a Balthasar che tenendola nel palmo della mano, pensa che e’ molto meglio lasciarla sciogliere naturalmente, a poco a poco, senza farla bollire.
di Maria Pettinari
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