Il Bollito Misto di Luttazzi: un piatto veramente forte!
Anteprima Nazionale ieri sera alla Fenice: il comico ne ha per tutti
Daniele Luttazzi, il comico romagnolo ormai bandito dalla televisione italiana, è tornato con il suo nuovo spettacolo “Bollito Misto con Mostarda” ed ha scelto il Teatro La Fenice di Senigallia per l’anteprima.Ieri sera si è quindi alzato il sipario su questo nuovo monologo, dove Luttazzi snocciola una dopo l’altra tutte le magagne che infettano il nostro mondo politico, economico, sociale.
Luttazzi apre lo spettacolo parlando delle elezioni americane, poi passa all’11 Settembre e ci infila il divertente racconto del “Cosa stavo facendo quando è arrivata la notizia dell’attentato alle Torri”.
Poi, in questo gioco di alternanza tra momenti che, anche se proposti con un registo comico, si rivelano profondamente seri e momenti davvero spassosi, Luttazzi spiega la “politica della paura” che si sta attuando a livello internazionale: da parte dei governi, non dei terroristi!
Ma ben presto si passa alle nefandezze nostrane: inutile dire che il suo bersaglio preferito è Berlusconi (e come non aspettarselo dopo la censura televisiva che gli ha imposto!), e tutto ciò che di “non chiaro” ha prodotto in questi anni di governo: le leggi fatte ad hoc, le manovre per favorire e fortificare le sue aziende ed i suoi interessi, il potere incontrastabile che sta assumendo con le nuove riforme, il tentativo (già a buon punto) di controllare la Magistratura e la Stampa(“Quando l’esecutivo ha potere assoluto su Giustizia ed informazione, si passa tecnicamente ad uno stato di Regime!”)
E poi si parla delle colpe e degli errori del centrosinistra (di cui ha approfittato il centrodestra) e di Confindustria, della televisione di oggi (“La Cancellieri che caga su un’isola… molto meglio di Santoro in tv, no?”), del fatto preoccupante che si torni a parlare di Mussolini con una puntata strappalacrime di un noto programma tutta dedicata a lui, della Chiesa, delle alte gerarchie Vaticane e della vicenda Buttiglione (“Quando gli insegnamenti portati da una religione vengono imposti come legge dello Stato, siamo al fondamentalismo religioso!”).
Si termina con un ritmo sempre più incalzante che porta all’accostamento dei progetti di Licio Gelli (quelli della famigerata loggia P2), con ciò che Berlusconi ha invece realizzato…“Dove arriveremo? – si chiede Luttazzi – Ci siamo già!”.
Il bis concesso dall’artista è poi di tutt’altra fattura: una lettura di un Vangelo apocrifo, scritto a modo suo, sulla creazione del mondo e la venuta di Gesù.
Due ore di spettacolo frenetico, pungente, costantemente all’attacco contro tutto e tutti… è davvero un problema il fatto che l’azione di una persona che ragiona ed invita a ragionare sia limitata alle sale dei teatri, ma credo che in televisione Luttazzi continuerà a non vedersi per un bel pezzo…
di Luca Ceccacci
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