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A Senigallia un convegno ed un talk show sull’abuso d’alcol

Parliamo di vite ed educhiamo al bere

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Sabato 6 novembre, in pieno periodo del vino novello, a Senigallia si riuniranno esperti del settore e medici per discutere su: “Alcol: il paradosso francese”, ovvero su uso e abuso dell’alcol.Si terra’ presso l’Istituto Panzini ed i lavori apriranno alle 8.30, mentre in serata, e per la precisione alle 21.00, un momento di discussione con la popolazione attraverso un Talk Show pubblico all’Auditorium San Rocco con la partecipazione tra l’altro del Presidente Regionale dei Sommeliers e dell’Assivip Marche.
Un’iniziativa nata dalla collaborazione del centro alcologico di Villa Silvia di Senigallia, uno dei centri piu’ famosi a livello nazionale per la lotta contro la dipendenza da alcol, e l’Istituto Panzini, in quanto luogo deputato all’insegnamento della scienzadell’alimentazione ed alla formazione di barman e sommeliers, con il patrocino del Comune di Senigallia, della provincia e dell’Assivip, associazione produttori di vino.
Il titolo del convegno, paradosso francese, va ricondotto alla politica di quel governo contro l’abuso di alcol con l’emanazione della legge Evin che regola la pubblicita’ di bevande alcoliche in netta opposizione con i produttori che si vedono costretti ad esaltarne solamente gli aspetti tecnici senza alcun riferimento al piacere ed alla cultura del bere.In Italia esiste la legge 125/01 che non ha aspetti cosi’ proibizionisti.Al paradosso francese, a cui fa seguito un crollo dei consumi e quindi delle vendite, Vincenzo Aliotta per la Casa di Cura Villa Silvia e Alfonso Benvenuto dell’Istituto Panzini, vorrebbero contrapporre un paradosso italiano, in cui i produttori di vino siano protagonisti e non antagonisti, e la partecipazione al convegno dell’Assivip fa ben sperare in questo senso.Perche’ in una regione come la nostra in cui la produzione di vino e’ un vanto e cultura ed economia, e’ nell’interesse di tutti che si lavori per educare al bere bene ed a non abusare di questo splendido prodotto della nostra terra.Si ipotizza percio’ l’apposizione nell’etichetta del vino anche di una dicitura che metta in guardia contro l’abuso, una sorta di marketing etico, tiene a precisare Aliotta, “un messaggio positivo, il sogno che la produzione marchigiana sposi l’idea del messaggio preventivo”.Un convegno che da una parte incontra gli esperti e dall’altra con il Talk Show vuole arrivare nel cuore delle famiglie, li’ dove dovrebbe partire l’amore per le tradizioni e per il nostro mangiar e bere bene ma da dove deve anche partire l’educazione alla moderazione, visto che purtroppo anche nella nostra regione il fenomeno dell’abuso di alcol, sembra in crescita specialmente nelle donne, mentre per i giovani sono i super alcolici, ed in particolare la birra, gli accusati principali.
Siamo fortunati noi marchigiani, abbiamo il vino piu’ buono d’italia, il verdicchio contiene il “colesterolo buono”, sappiamone godere appieno con salute ed allegria, ma con testa ed intelligenza, e soprattutto senza abusarne.
di Maria Pettinari

Redazione Senigallia Notizie
Pubblicato Giovedì 4 novembre, 2004 
alle ore 8:54
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