London Calling: oltre il Forum Sociale Europeo
"La chitarra ruvida dei Clash mi risuona in testa"
"Londra chiama il mondo sommerso", lo mette in rete, lo spinge ad emergere. Movimenti autonomi ed autorganizzati provenienti da tutta Europa s’incontrano dentro "l’autonomus space", alla Middlesex University. "Beyond FSE" … oltre il forum sociale europeo!
Mettono in comune le proprie parole d’ordine. Stop alla precarietà. Reddito per tutti, guerra per nessuno. Libertà di movimento. Distruggere i CPT.Creano un linguaggio comune, disegnano conflitti, indicano giornate europee di mobilitazione. Il 2 aprile in tutta Europa si lotterà per/con i migranti e contro i CPT. Il primo maggio una manifestazione europea, benedetta da San Precario, farà un altro passo verso la ricomposizione sociale dei nuovi soggetti del lavoro (precari, interinali,co.co.co. ecc…). "Londra chiama le città più lontane" per raccontare come un’oligarchia di burocrati, legati a partiti e sindacati, abbiano scippato di mano ai movimenti il forum sociale.Un forum, che vedeva presente tra i principali promotori, senza nessuna vergogna, il partito laburista di Blair. Un forum da cui sono stati volutamente espulsi i movimenti sociali di base ed autorganizzati. Un forum che non dice una parola sui trenta arresti avvenuti venerdì 15, dopo le cariche della polizia ad una festa di strada. Un social forum, infatti, protetto da buttafuori, guardie e poliziotti. Un forum per "ricchi", visto le sterline che bisognava sborsare per accedervi. Insomma un forum intollerabile, illegittimo, il cui unico e reale scopo era di restituire una verginità politica alla socialdemocrazia europea in vista delleprossime elezioni. Come parassiti succhiano le energie positive e vitali dei movimenti per applicarsi unnuovo smalto dopo il fallimento del clintonismo. Da una parte, in maniera più o meno esplicita, fanno la guerra e dall’altra si fanno belli costruendo un forum sociale come fosse un supermercato delle alternative,tutte compatibili con il sistema, ovviamente!Per quanto ci riguarda un movimento sociale non è solo la risposta ad una crisi, ma è soprattutto l’espressione di un conflitto, che implica la rottura dei limiti di compatibilità con il sistema.Per riprenderci la parola e per poterla comunicare a tutti coloro che, pur scontenti, attraversano il forum, sabato 16 abbiamo occupato il palco ufficiale del SFE. Da lì abbiamo improvvisato una conferenza stampa dove i portavoce dei vari movimenti europei hanno spiegato le nostre ragioni contro quelle delle burocrazie socialdemocratiche, riscuotendo un notevole consenso tra le persone presenti. All’uscita volevamo tornare all’università in corteo, ma abbiamo trovato ancora cariche ed arresti.
Domenica 17, come tutti, ci avviamo per prendere parte al grande corteo finale, ma quello che ci aspetta sono arresti preventivi. La polizia vuole arrestare coloro che hanno parlato durante l’occupazione del palco delSFE. Nascono urti sempre più pesanti, dentro il treno, nella stazione, sopra le scale mobili, fino a spingerci contro un muro e poi circondarci con l’antisommossa.Durante gli urti vengono pian piano arrestati Vittorio, Andrea (italiani) e Costantino (greco). E’ importante sottolineare, che per poter trovare una scusa per arrestare Vittorio, la polizia ha costruito prove false, accusandolo di avere con se una bottiglietta contenente del liquido tossico poi rivelatosi del collirio. Questa bottiglietta, è stata raccolta in strada dalla polizia e messa in tasca a Vittorio.Nel frattempo il corteo sfilava e nessuno della delegazione italiana, parlamentari e non, si è scomodato per raggiungerci e tentare d’impedire gli arresti. Gli unici arrivati sono stati Don Vitaliano ed Haidi Giuliani.Raggiungiamo il corteo quando è in atto il comizio finale, nessuno dice niente sugli arresti, nessuno esprime la propria solidarietà, nessuno informa le migliaia di persone presenti di quello che sta facendo la polizia inglese, anzi, la polizia continuaserenamente ad arrestare persone all’interno della piazza. La gente guarda e poi continua a sventolare le proprie bandierine. Nessuno s’indigna, nessuno protesta, nessuno si ribella. Un compagno, interno al social forum italiano, ci dice chiaramente che gli arresti preventivi sono stai commissionati alla polizia dagli organizzatori del SFE, perché offesi dall’occupazione del palco avvenuta il giorno prima. Siamo increduli, hanno dato i nomi alla polizia delle persone che hanno parlato sul palco. Questo è troppo! Tentiamo di salire sul palco per denunciare pubblicamente tutto questo, ma veniamo bloccati dal servizio d’ordine del partito laburista, che trovandosi in difficoltà davanti al nostro urto, chiama a sua difesa la polizia. Alcuni di noi riescono a passare. Gli organizzatori per riportare la calma, accettano di far parlare un compagno inglese, Alessio, portavoce degli Wombles (le tute bianche inglesi), ma invece di condurlo al palco, improvvisamente, davanti agli occhi di tutti, lo consegnano alla polizia, che lo arresta insieme ad uno spagnolo. Il resto è la fuga per evitare altri arresti, l’attesa davanti alla stazione di polizia ed in serata la liberazione di tre compagni, assolti per non aver commesso il fatto! Gli altri due usciranno il giorno dopo.Sono anni che parliamo di guerra globale, d’eserciti che diventano polizia e di polizia che diventa esercito. Che parliamo di come la guerra sia ordinativa, disciplinante, pervasiva. Di come pian piano i diritti si assottigliano in nome delle emergenze, delle leggi speciali. Di come tutto serva ad un solo fine, ovvero ad imporre la paura come forma di controllo.A Londra, con le sue trecentomila telecamere sparse per la città (si è ripresi minimo 200 volte al giorno), con gli attacchi preventivi della polizia e con la sua convivenza con le burocrazie del ESF, abbiamo ancora una volta avuto conferma di tutto ciòe, soprattutto, di come avesse ragione Marcos quando, il 15 febbraio del 2003, in una lettera, scriveva:
"Contro la guerra c’è una sola parola ed una sola azione conseguente. La parola è NO, l’azione RIBELLE".
Nicola Mancini
(tra i disobbedienti italiani a Londra)
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