Vigor, Turchi ci mette una pezza
Squadra senza idee, Caldarola trascinato da Proculo
Vigor svagata e senza idee, Proculo se la porta a spasso. Il pari conseguito in extremis è una manna insperata: al Caldarola va francamente stretto, o meglio va stretto a Proculo. Il cui strapotere, anche grazie alla retroguardia morbida e ingenua che la Vigor ha esibito ieri, non è misurabile.Il Caldarola è tutto lì. Dieci uomini che fanno una partita onesta, ordinata, magari un po’ furbacchiona (passano per terra una buona fetta della ripresa con la soave tolleranza dell’arbitro). E Proculo. Non ci fosse Proculo sarebbe un altro Caldarola. E un’altra partita. Ma Proculo c’è. C’è al 21′, quando sfiora il colpo mancando d’un soffio la deviazione su assist di Luzi. C’è al 25′, quando – sempre su suggerimento di Luzi – il colpo riesce a farlo (Angiolani sbaglia l’uscita, i suoi colleghi sono al primo sonno e l’imbattibilità del portiere rossoblù si arresta al minuto 433). E c’è ancora, Proculo, al 40′ allorché approfitta di un errore di Marchetti e spara da distanza ravvicinata costringendo Angiolani a un difficoltoso intervento. E al 73′,quando scaglia nel mezzo un cuoio che attraversa l’intero specchio della porta senza che alcuno dei suoi compagni ci arrivi. E a tempo scaduto, quando controlla e gira a rete regalando alla platea un lungo brivido. Se a queste occasioni aggiungiamo quella di Botta al 45′ capiamo perché il punto al Caldarola vada stretto, nonostante le soste… “tecniche” della ripresa, che certo non hanno agevolato la rimonta della Vigor né giovato allo spettacolo. Ma tutto questo, nel calcio, ci sta.Tanto più se si considera che la Vigor pareggia all’84’ con Turchi (punizione di Loreti, cabeza di Goldoni, e il difensore risolve la mischia con una botta di taglio basso), e che lo stesso Turchi pochi minuti prima aveva ricevuto un cartellino giallo in luogo del “rosso” per aver fermato un avversario lanciato a rete (chi era l’avversario? Ma che domande, lo stesso di sempre, lo stesso di tutta la partita: inutile dirne il nome). La Vigor aveva tentato ben poco. Niente nel primo tempo, solo due botte nel secondo.
di Raoul Mancinelli
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