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“Umberti’ – L’ultimo re di Ancona” alla Mole Vanvitelliana

Il viaggio di Tommaso Buglione nel mondo dei senzatetto

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clicca per ingrandireUmbertì, il clochard più celebre di Ancona, e Tommaso Buglioni, maestro della body-art e del tatuaggio ma anche artista fantasioso si sono incontrati due volte. Prima nella vita reale quando l’uno vagava senza meta per la città chiedendo cortesemente di quando in quando una sigaretta o un bicchiere di vino e l’altro giovane eclettico faceva le sue prime esperienze di vita. Umbertì e Tommaso si sono incrociati di nuovo grazie ad una bella foto dell’ormai vecchio "clochard" collocata nella saletta di una trattoria del porto di Ancona. Da quella immagine un po’ sorniona di Umbertì la mostra di oggi , frutto di un lavoro di ricerca durato alcuni anni e sfociato nella produzione di 17 tele che giocano sulla luce, sui colori, sulle forme. "Umbertì – l’ultimo re di Ancona" è alla Mole Vanvitelliana (sala Mariani tutti i giorni tranne il lunedì dalle 16 e 30 alle 19 e 30, inaugurazione sabato alle 18.00) fino al 31 ottobre grazie all’assessorato alla cultura del Comune di Ancona. "Con questa iniziativa – dice l’assessore Antonio Luccarini – cerchiamo anche di riflettere su come una comunità affronta il problema della marginalità. Umbertì in città era trattato in modo affettuoso e lo stesso soprannome lo dimostra, ma è rimasto sempre libero, una persona semplice, senza regole, ma rispettoso e attento a non calpestare nessuno". Magrolino, il viso segnato da una vecchiaia precoce e il passo sempre incerto a causa delle abbondanti libagioni, Umbertì per Buglioni è il simbolo di libertà, ma non di solitudine. "Era un re – dice l’artista – perché poteva fare quello che voleva. Ancora oggi mi comunica un senso di libertà assoluta che non poteva essere imprigionata entro nessun limite o schema. Un re innocuo, quando chiedeva mille lire non faceva del male a nessuno, per questo è ancora nel cuore di molti anconetani". Su ognuno dei fotoplotter in mostra Tommaso Buglioni ha ricomposto forme, colori, materiali, giocando con linee e sfumature, fino a ridare ogni volta un’immagine nuova nella quale emerge a tutto campo un lato segreto ed inimmaginabile dell’uomo la cui vita di strada è passata accanto a quella di tante altre persone. Attraverso le opere di Buglioni, Umbertì torna simbolicamente ad Ancona, la città che lo ha amato e rispettato, rendendolo però anche "personaggio" anziché, come sarebbe accaduto in una realtà più grande, uomo invisibile ai margini della società convenzionale. "Un modo per dire, dunque, che Ancona è si "provinciale" – osserva l’artista – ma in un senso tutto positivo, poi in fondo forse sono proprio le sue orgogliose chiusure a consentire un rapporto veramente umano fra le persone". Accanto alla serie di tele dedicate ad Umbertì, Tommaso Buglioni ha deciso di esporre anche tre nuovi dipinti ispirati ad un’altra foto ed ad un altro "clochard", anzi un vero e proprio "homeless" che l’artista ha incontrato durante uno dei suoi soggiorni newyokesi. Emarginazione e povertà sono in un certo senso uno dei fili conduttori di questa insolita mostra e per questo motivo Tommaso Buglioni ha deciso di coinvolgere nell’iniziativa anche l’associazione "La Tenda di Abramo" che da 14 anni gestisce a Falconara una casa per la prima accoglienza ai senzatetto. "Parlare di "Umbertì" – commenta il presidente Fabio Della Lunga – può aiutare a mettere in evidenza uno spaccato di umanità, lui alla sua epoca era quasi unico ad Ancona, oggi no, il problema è diffuso e non circoscritto ai soli extra comunitari. Noi offriamo un letto, un pasto e una parola di sostegno e lo facciamo da volontari, ma ci vorrebbe ben altro". La mostra, realizzata anche con il contributo di Galleria Auchan e Piazza Giornale, è stata curata da Marche Meeting.

Redazione Senigallia Notizie
Pubblicato Martedì 5 ottobre, 2004 
alle ore 10:19
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