Lo “sciame” che provoca la meningite
Ex giocatore della VIgor e una 16enne all'ospedale dopo le punture di insetti
Insetti dal “morso virulento”, forse pappataci: due giovani senigalliesi sono stati colpiti da meningite virale nel giro di pochi giorni. Si tratta di casi rari se considerati su ampia scala, ma a quanto pare proprio nella zona del senigalliese questi episodi si starebbero verificando con una certa frequenza da alcuni anni a questa parte. Per fortuna le patologie e le conseguenze mediche non sono preoccupanti. La meningite di tipo virale, infatti, è meno grave rispetto a quelle batterica e meningocogica che possono provocare seri danni e che fino a qualche anno fa potevano portare anche alla morte. Una decina di giorni fa è toccato ad un trentenne senigalliese finire nel reparto di malattie infettive dell’ospedale di Torrette, ad Ancona; sabato invece è stata ricoverata una ragazza di 16 anni residente ad Ostra Vetere. I sintomi, piuttosto simili tra loro, hanno procurato un certo allarme vista la vicinanza temporale dei casi, ma i rischi sono molto limitati: “Si tratta di meningiti benigne – afferma un noto infettivologo anconetano che preferisce mantenere l’anonimato – che nella quasi totalità dei casi non producono complicazioni gravi. Preoccupa però il fatto che, a partire dal 2000, si siano verificati diversi casi, tutti circoscritti nella zona compresa tra Senigallia e il fanese, con picchi nell’entroterra”.A discostarsi da questa specie di statistica un caso segnalato ad Ancona che si è verificato alla fine di agosto. Colpito dal virus un anconetano di 60 anni. Anche a lui, una volta ricoverato e curato in ospedale, è stata riscontrata la stessa problematica. Un caso isolato tuttavia. La stessa cosa non si può dire per i due episodi avvenuti in un lasso temporale ristretto. Una decina di giorni fa un ragazzo di circa 30 anni, un giocatore di calcio ex Vigor Senigallia e piuttosto conosciuto in città, è stato ricoverato d’urgenza nella clinica di malattie infettive di Ancona.I timori si sono sgonfiati una volta che il paziente è stato sottoposto ad esami specifici da parte dell’équipe medica di Torrette, uno dei tanti fiori all’occhiello della sanità marchigiana. Lo sportivo è rimasto ricoverato ad Ancona per diversi giorni prima di essere dimesso. Stesso iter per la sedicenne di Ostra Vetere finita in ospedale sabato scorso e tuttora ricoverata in malattie infettive. La ragazza, una volta evidenziato l’aggravarsi della situazione, è stata portata dai propri familiari all’ospedale di Senigallia, ma considerata la mancanza di posti in reparto è finita al regionale di Ancona. Le sue condizioni, stando a fonti interne al reparto, non sarebbero gravi e, a meno di complicazioni improvvise, potrebbe essere dimessa nel giro di pochi giorni. “I pappataci possono trasmettere virus di questo tipo – precisa l’infettivologo anconetano -, ma oltre a meningiti virali possono provocare altre conseguenze, come ad esempio herpes e altre patologie. Tornando allo specifico, i casi di meningiti in questione non richiedono una profilassi particolare, non sono trasmissibili e non è necessario alcun tipo di isolamento”. Il pappatacio è un insetto degli psicodidi simile ad un moscerino, così chiamato per il suo volo silenzioso e per le, punture che infligge succhiando il sangue. E’ capace di provocare stati febbrili consistenti, dolori lombari e muscolari, cefalea, grave astenia e, come nei casi sopraindicati, anche meningiti di tipo virale.
di P. Curzi e G. Mancinelli
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