Il caso: dopo la piscina, la tegola “Rotonda”
"Ma le norme hanno remato contro"
"Purtroppo esiste un limite normativo generale e le imprese rispondono agli enti soltanto con la certificazione al momento della partecipazione alle gare di appalto. Questa però non fornisce una precisa garanzia e purtroppo non esistono altre griglie per effettuare le selezioni. Questa è la situazione che vige per appalti fino a 3 milioni di euro e non è un caso che in tutto il Paese le amministrazioni locali sono in difficoltà e chiedono di rivedere la legge”.Allarga le braccia l’assessore ai lavori pubblici Maurizio Mangialardi che dopo la “tegola” della piscina comunale si è trovato a far fronte alla nuova “gatta da pelare” con la rescissione del contratto all’impresa che stava effettuando la realizzazione del nuovo pontile.C’è un rischio concreto che i tempi previsti possano allungarsi?
“Gli uffici si sono già attivati per fare in modo che l’impresa seconda classificata possa quanto prima subentrare nel cantiere” risponde l’assessore. “Tra l’altro la ditta dovrà ultimare i lavori alle stesse condizioni e quindi ci auguriamo che una volta ripartita, non vi siano più intoppi per l’opera”.E bisognerà fare davvero in fretta, stando alla dichiarazione del dirigente ai lavori pubblici Gianni Roccato, responsabile del procedimento. “Nella metà del tempo utile contrattuale – scrive l’ingegner Roccato – l’impresa ha realizzato lavori per circa il 10% dell’importo totale. Infatti a fronte dell’importo contrattuale di 1.153.633,54 euro, alla data del 7 luglio scorso l’impresa ha eseguito lavori per 138.209,83 euro, cioè l’ 11 per cento del totale consumando oltre il 35 per cento del tempo utile di cui dispone”.Riguardo alla rescissione del contratto con la ditta che aveva ricevuto l’appalto nel maggio scorso, numerose sono stati gli inadempimenti rispetto alle obbligazioni assunte rilevati dalla direzione dei lavori; problemi legati alla realizzazione del parapetto sul terrazzo della Rotonda ma anche il posizionamento delle attrezzature per gli scavi del pontile. Interventi che secondo l’amministrazione comunale avrebbero danneggiato le strutture balneari limitrofe che hanno avanzato richiesta di risarcimento.
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